Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Il mostro di questo film è un'autobotte lurida, fumante ed antiquata: un ferrovecchio dalle folli intenzioni assassine, un bestione preistorico e selvaggio che sfoga i propri istinti di cacciatore lontano dalla civiltà, lungo le strade deserte ed isolate che attraversano il sud degli Stati Uniti. I lunghi viaggi in macchina – che rappresentano i tempi morti in mezzo alle nostre attività quotidiane - non sono solo una parentesi di quieta riflessione individuale su ciò che ci aspetta (gli impegni di lavoro) e ciò che ci lasciamo alle spalle (le vicende familiari). Essi sono, soprattutto, momenti in cui siamo abbandonati a noi stessi ed indifesi, mentre attraversiamo luoghi sconosciuti e ci troviamo, di fatto, tagliati fuori dal mondo. L'assenza di punti di riferimento può far perdere il controllo ed abolire i limiti che, nelle normali situazioni, prevengono gli eccessi e le derive. La sfida a due tra il misterioso autotrasportatore ed il pacifico automobilista è una sorta di western motorizzato, le cui oscure ragioni affondano nelle alienazioni dell'età contemporanea, in cui le frustrazioni generano asocialità e violenza. L'uomo di oggi disputa la propria lotta per la sopravvivenza od il dominio a bordo di un veicolo, come, un tempo, in sella ad un cavallo; e se, secondo il cliché dei buoni e dei cattivi, il confronto avviene qui tra rettitudine e slealtà, alla potenza bruta del gigante si contrappongono l'astuzia e l'agilità del nano. Così il David di questa storia usa abilmente la sua fionda a quattro ruote, colpendo in fronte il suo mastodontico avversario.
"Duel" è una storia dal respiro biblico: essa racchiude in sé l'essenza comune alla tradizione morale vetero- e neotestamentaria, che realizza la vittoria del bene sul male attraverso la pazienza e la perseveranza, che contraddistinguono un eroismo solitario e sovrumano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta