Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
David Mann fa il commesso viaggiatore così, un giorno come un altro, si siede nella sua auto e inizia a viaggiare con l’intendo di recarsi da un cliente. Su questa strada vuota e desolata, ad un certo punto, si trova davanti un’autocisterna. Tenta in tutti i modi di sorpassarla ma ci riesce solo quando l’autista gli fa cenno che può passare, ora sì. David non sa che da quel momento in poi inizierà il suo incubo peggiore. Come nella più classica delle lotte tra gatto e topo tra David e il misterioso autista inizierà una sfida pericolosa che si concluderà nel più tragico dei modi.
Nel 1971 Steven Spielberg firma il suo secondo lungometraggio. Film pensato e realizzato per la tv che solo successivamente approdò al cinema. Ispirandosi al racconto, vero, di Richard Matheson, Spielberg parte da una trama apparentemente, ed effettivamente banale e imbastisce una narrazione ansiogena e ricca di suspense che riesce a tenere l’attenzione sempre altissima nonostante la monotonia sia di trama che di ambientazione.
Spielberg trasforma una paura illogica in un trauma concreto e viscerale. È straordinario come la pellicola sia capace di coinvolgere lo spettatore dall’inizio alla fine. Più la storia va avanti, ripetendosi sempre uguale a sé stessa (a ripensarci guardiamo continuamente la stessa scena che si ripete all’infinito, solo da angolazioni, prospettive diverse) eppure capace di terrorizzare.
La scelta di non mostrare mai il volto dell’autista dell’autocisterna ci indica che è il mezzo il vero antagonista di David Mann, interpretato con convinzione da Dennis Weaver, protagonista assoluto scalzato dall’attenzione dello spettatore ogni volta che l’autocisterna entra in azione. Quindi, non serve altro: abbiamo una vittima, David e un carnefice, l’autocisterna, che Spielberg sembra aver modellato, scena dopo scena, per accrescerne l’aspetto inquietante.
Una pellicola che è stata una piacevole scoperta! Uno dei film diretti da Steven Spielberg che mi è piaciuto di più. Da vedere e rivedere per coglierne ogni dettaglio.
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