Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Epigono della commedia all'italiana, alla quale vorrebbe aggiungere (forse) un "retrogusto" amarognolo, senza riuscirci, "Ricordati di me" (ennesimo titolo mutuato da una canzone di Venditti) è il simbolo del cinema italiano agli inizi degli anni Duemila: falso e vuoto come i personaggi deteriori il cui comportamento finge di denunciare, salvo perdonarli tutti in un grande volemosebbene finale, dove tutti tornano, più maturi e consapevoli, al proprio posto. Da antologia dell'antisceneggiatura l'espediente dell'investimento automobilistico e tutte le assurde conseguenze che ne derivano. A parte l'aspetto economico, continua a rimanere misterioso perché attori seri come Bentivoglio e la Morante (il migliore è senza dubbio Lavia) si buttino via in film di questo tipo (forse perché il cinema italiano non offriva loro niente di meglio?).
Muccino senior si conferma bravissimo nel dirigere il niente e vola meritatamente a Hollywood. Speriamo che ci resti a lungo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta