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Biancaneve e i sette nani

Regia di David Hand vedi scheda film

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La recensione su Biancaneve e i sette nani

di Antisistema
9 stelle

Nell'ultimo periodo tra i vari film visti, ci sono stati almeno 3-4 pellicole dedicate a Biancaneve; parliamo della versione più conosciuto, il lungometraggio animato Biancaneve e i Sette Nani (1937). L'opera fu una scommessa produttiva di Walt Disney che arrivò a rischiare parte del proprio patrimonio pur di produrlo ed infondere in esso tutta la cura e la perizia tecnica possibile all'epoca, fortunatamente per lui sia il pubblico che la critica tributarono il film di un grandi incassi ed elogi, che ancora oggi perdurano visto che anche chi come me era nato negli anni 90', fu un grado di apprezzarlo come se i decenni non fossero trascorsi per nulla.

Chiaramente visto da grandicelli e dato il molto tempo trascorso, non è tanto la storia che colpisce visto che in sè è abbastanza banale (inevitabile dato il soggetto favolistico), ma di certo non si può restare estasiati ancora oggi dalla magnificenza del comparto grafico e dalle soluzioni grafiche adottate nella pellicola. 

Se Biancaneve spesso è circondata dalla luce e si aggira in un mondo bucolico di fiori e animali graziosi, colpisce invece il netto tocco gotico quasi horrorifico della foresta nera in cui la protagonista scappa dopo l'avvertimento del cacciatore sul fatto che la regina la voleva morta se fosse ritornata al castello. E' una sequenz ad'impatto, con una messa in scena dai chiari rimandi espressionsiti che si miscelano ad una sorta di allucinazione mentale di Biancaneve, che essendo spaventata a morte, finisce per vedere coem pericolo mortale ogni elemento della foresta, come se essa fosse un essere vivente che in ogni sua parte cerca di ucciderla. 

 

 

Se il personaggio di Biancaneve dati i lineamenti dolci e rotondi adoperati, risulta essere al giorno d'oggi troppo ingenuo e sempliciotto, anche per una ragazza che fino al quel momento era una sguattera reclusa nel castello; i personaggi più riusciti sono l'inquietante regina il cui volto è ricalcato su quello di Joan Crawford e sopratutto i sette nani; questi ultimi tutti differenti l'uno dall'altro e con caratteristiche peculiari che contribuiscono a differenziarli l'uno dall'altro, sicuramente quelli che spiccano di più sono Brontolo; il cinico e burbero del gruppo, Dotto; che sembra essere il leader e sicuramente Cucciolo, l'unico del gruppo a non parlare, ma simpaticissimo nella sua infantile goffagine. Ce ne sono per tutti i gusti ed ognuno in base alle proprie caratteristiche può trovare il proprio nano preferito; tipo Pisolo dormiglione e stanco cronico, quanto capace di piazzare il colpo del campione, quando subito capisce l'avvertimento degli animali riguardante il fatto che la regina ha trovato Biancaneve.  

Le canzoni sono tutte gradevoli, spicca l'indimenticabile Ehi-oh che i nani cantano quando vanno e ritornano dalla miniera da cui estraggono diamanti. La pellicola vive sia di luce che di oscurità; la prima incarnata dalla dolce Biancaneve, dall'animo puro e gentile, mentre la seconda si manifesta tramite il personaggio della regina e tramite anche dei luoghi, non solo la foresta nera, ma anche la scalata al dirupo con tento di tempesta violenta che si abbatte, come sorta di manifestazione della rabbia della natura per la terribile azione della regina compiuta per mera vanità; l'ira dei nani è fortissima, capitanati da Brontolo come furie scatenate si riversano all'inseguimento della regina armati di bastoni per vendicare Biancaneve, un'azione che sarebbe costata loro cara se non fosse stato per un intervento esterno e del tutto casuale a tirarli fuori dal terribile impiccio. 

 

 

Essendo una favola il film quindi ha anche un chiaro messaggio pedagogico per gli spettatori più piccoli; Biancaneve è un personaggio positivo, amorevole e servizievole, i nani (sopratutto Brontolo) vorrebbero farsi giustizia da sè dopo averla persa e se non fosse per una mera causalità esterna sarebbero morti per essersi abbandonati alla furia cieca e all'ira senza averci riflettuto su e canzoni educative come quella di "Laviamoci" in modo comico e scherzoso trasmettono il messaggio di una buona igiene personale. 

Recentemente questo film come altre pellicole Disney del 900' (ma anche i normali film), sono stati accusati di veicolare messaggi sessisti e di mostrare una donna stereotipata nella sua sottomissione; le accuse sono infondate, il film è del 1937 e la donna dell'epoca era così per lo più senza contare che essendo tratto da una favola, il personaggio di Biancaneve anche lì era rappresentato in questo modo se non peggio ancora (la regina la inganna tre volte prima di riuscire nel suo interno, nel film per lo meno Biancaneve si fa fregare una sola volta) e riguardo le accuse di sottomissione ritengo siano le più ridicole di tutte; Biancaneve con i nani stringe un patto, in cambio del suo lavoro domestico (pulizia e cucina) questi ultimi la terranno in casa loro nascondendola dalla regina; tra l'altro sette nani che lasciano la loro casa nella totale incuria e non si lavano chissà da quanto tempo, non mi sembra sia un comportamento che nel film venga lodato, quindi sia lodata Biancaneve che con il suo intervento porta ordine e sistemazione in una casa conciata da schifo.  

La pellicola ancora oggi quindi riuslta perfettamente fruibile, i bambini se non sono già rincoglioniti da troppi supereroi ed esplosioni del cavolo, resteranno felici dopo la visione di questo film, i genitori si faranno 4 risate sui sette nani e potranno restare estasiati dall'animazione e dai magnifici fondali della pellicola, che non saranno mai cancellati dallo scorrere del tempo o da operazioni post-moderne decostruttive come quelle di Shrek e similia nate nel primo decennio del nuovo millennio.

 

 

Film aggiunto alla playlsit dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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