Regia di Alexander Payne vedi scheda film
Malinconico film, con simpatici spunti ironici
Funzionario di un'impresa assicurativa Warren Schmidt, appena andato in pensione, resta improvvisamente vedovo dopo 42 anni di matrimonio. Si ritrova così a fare i conti con un deludente passato, scoprendo perfino una vecchia relazione tra la consorte e un suo "falso" amico e alle prese con le incognite di un futuro ancora più inquietante. Così, per trovare nuove motivazioni e dare un senso alla propria esistenza, adotta una bambina a distanza, alla quale affida le sue confidenze più intime,scrivendole quotidiane lettere,pur sapendo che probabilmente non le leggerà mai. Poi decide di recarsi con un camper in Colorado,per provare a riavvicinarsi all'unica figlia, e persuaderla a non sposare il fidanzato, che ritiene sostanzialmente un inetto, non a torto,esilarante l'incontro con la futura consuocera, la disinibita e adiposa Bates,l'impresa non gli riuscirà e solo uno slancio finale, gli consentirà "in extremis" di salvare il rapporto con l'adorata Jeannie. Jack Nicholson da egregiamente il volto a questo personaggio, deluso e disilluso , amareggiato e costretto a fare un bilancio, non certo positivo, della propria esistenza.Basato sull'omonimo romanzo del 1996 di Louis Begley,è un racconto malinconico, con alcuni passaggi ironici.L'ingresso nella terza età,certificato dalla fine del periodo lavorativo con la conseguente pensione, è un momento delicato e difficile nella biografia di un uomo,ci si guarda indietro e spesso si vedono solo fallimenti, in più non si riesce a scorgere un futuro e cosi la vita diventa un trascinarsi avanti, coltivando rimpianti e rimuginando sui propri errori,aspettando la fine.
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