Regia di Alexander Payne vedi scheda film
Warren Schmidt ha 66 anni ed è un uomo mediocre. La vita gli scivola addosso senza una minima reazione da parte sua.
Emblematici sono i 5 minuti iniziali quando Schmidt aspetta in silenzio l'ultimo minuto di lavoro e sempre in silenzio vive la festa della pensione ascoltando i falsi proclami di rito.
Strano!!! perchè il signor Schmidt di cose da dire ne ha e come!!!!
E cosi l'adozione a distanza di un bambino di 6 anni della Tanzania diventa il mezzo del proprio sfogo.Nelle lettere periodiche che invia esprime tutt la sua amarezza e il suo malcontento per una vita che poteva essere e che non è stata.
Un doppio evento familiare (la morte della moglie e il matrimonio della figlia con un uomo che disprezza) diventa il motivo principale di un viaggio in camper verso i luoghi della sua memoria, ma soprattutto attraverso la sua esistenza. Solo alla fine del viaggio si renderà conto che nella sua vita non ha lasciato niente che si possa ricordare; lui non è un pionere ne tanto meno un indiano d'america, è un uomo mediocre che nessuno ricorderà. Anche se il regista gli da una piccola speranza tramite la lettera di risposta del piccolo bambino africano.
Più che un film "A proposito di Schmidt" è un vero e proprio One Man Show. Un Nicholson in stato di grazia che si prende la responsabilità di portare sulle sue spalle tutto il film dall'inizio alla fine dando libero sfogo a tutto il suo repertorio. Una bravura che rasenta l'auto compiacimento. E' proprio questo che rende difficile il giudizio del film perchè se Nicholson è da 10 "A Proposito di Schimdt"
rispecchia il suo personaggio prendersi una sufficienza risicata.
Questa volta non voglio fare la media matematica e confermo Nicholson da 10 e il film da 6.
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