Regia di Brad Silberling vedi scheda film
A Joe ammazzano la fidanzata. Qualcosa di indefinibile (un segreto, un’umana debolezza, un senso di colpa...?) lo porta a frequentare Ben e JoJo, i potenziali futuri suoceri, ovviamente sconvolti dalla morte violenta della figlia. Che “rivive”, fantasma tra i fantasmi, nei sogni e negli sguardi dei personaggi e nei fuori campo del film. Impreziosito da una colonna sonora da urlo, Moonlight Mile (il titolo da una bella canzone degli Stones) racconta con una certa sincerità l’elaborazione del lutto di uomini e donne e il pesante rimosso di un’epoca, gli anni ‘70. Rispetto all’ignobile In the Bedroom è un capolavoro, ma Brad Silbering ci tiene troppo a dimostrare di avere una “poetica”, e alla fine resta schiacciato dalle ambizioni. L’ostentazione dei sottotesti impegnati (“il privato è politico”, come si diceva allora) e la didascalica prova degli attori (specie Sarandon e Hoffman) finiscono per mortificare l’onestà intellettuale di fondo.
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