Regia di María Ripoll vedi scheda film
I titoli di testa fanno venire l’acquolina in bocca. Mani abili con movimenti sicuri e sapienti tagliano, manipolano, mescolano, friggono. Il protagonista, Martin (Hector Helizondo) sta preparando la cena per le sue tre figlie: Carmen, Maribel e Leticia. Gli ingredienti gastronomici sono quelli calienti ed esotici del Sud del mondo e gli ingredienti cinematografici sono quelli di Mangiare bere, uomo donna di Ang Lee. Ricette ed affetti. Tortilla Soup è una commedia ”spanglish”, con intrecci idiomatici, spezie sentimentali, risvolti da sit etnica. Il cibo è bello da vedere e da inquadrare ed è anche metafora (la parola non sarà esagerata?) di una fase della vita nella quale un padre, vedovo, stimato chef con una temporanea perdita del gusto e dell’olfatto, proprietario di un ristorante, si prepara alla separazione dalle figlie (disegnate dalla regista María Ripoll pensando a tre tipologie molto comuni), pronte a lasciare il nido e il desco della “familia”. Si aggiunge volentieri, nei tanti appuntamenti conviviali, un posto a tavola per un nuovo fidanzato o per la prosperosa e variopinta Hortensia (Raquel Welch) che corteggia Martin e vorrebbe accasarsi. La regia è abbastanza anonima e la sceneggiatura non riesce a interpretare correttamente i piatti-temi del film al quale ci si ispira.
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