Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Ennesimo amarcord di Pupi Avati che ritorna indietro nel tempo ad una Bologna degli anni Venti che deve aver conosciuto attraverso i racconti dei genitori. Il regista bolognese anche qui racconta la storia di un uomo immaturo e della sua dolorosa educazione sentimentale; il protagonista Nello è un adolescente ormai ultratrentenne che non può adeguarsi ad una realtà esteriore volgare e materialista (il film è stato distribuito in America con il curioso titolo "Incantato", che rende abbastanza il carattere del protagonista). Come di consueto col regista bolognese, il film è curato dal punto di vista della forma, ma ha un andamento un po' barcollante, piuttosto moscio e con pochi guizzi. La protagonista cieca di cui si innamora Nello è caratterizzata in maniera piuttosto antipatica e non aiuta l'empatia dello spettatore; la citazione finale di "Luci della città" di Chaplin suscita un lampo di emozione e di poesia, che però arriva troppo tardi. Fra gli interpreti Neri Marcore' è adeguato al ruolo, con uno sguardo attonito spesso convincente, mentre Vanessa Incontrada è solo decorativa e, per lo più doppiata, incide poco; fra i caratteristi simpatiche le prestazioni di Giancarlo Giannini e di Nino D'Angelo. Personalmente mi è piaciuto più "Gli amici del bar Margherita", che invece ha raccolto meno consensi.
Voto 6/10
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