Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Melodramma d'altri tempi, sia per il soggetto della storia (come sempre opera del regista, sceneggiatura compresa) che per il pubblico (ed il cinema stesso), non più abituato a questo tipo di prodotti se non in forma 'allungata e corretta' di fiction tv. Ma Avati può permettersi di insistere e fare in sostanza ciò che più gli va (caso oramai quasi unico in Italia) e mette perciò in scena questa storia strappalacrime ed a suo modo 'ironica' come è ironica la vita nei suoi improvvisi voltafaccia; Marcorè - a sorpresa, visto lo scarso curriculum cinematografico - è il degno, stralunato interprete di essa, con quell'espressione attonita stampata sul volto e la recitazione sottotono. L'Incontrada funziona (forse perchè cieca?), altra scommessa riuscita. Un quadretto 'alla Avati' di piccole persone nelle loro provinciale quotidianità, che riprende in qualche modo un certo stilema felliniano e che non può che farsi apprezzare per la sua diretta semplicità e per l'impatto 'umano' dei personaggi e delle loro storie. 6/10.
Prima metà del Novecento. Mandato da Roma (dove il padre sarto ha un'importante boutique) ad insegnare in un liceo bolognese, l'introverso Nello conosce e si innamora ricambiato della non vedente Angela. Quando lei va in Svizzera per una cura che pare miracolosa, però, a sorpresa la ragazza si sposa con il suo dottore.
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