Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Dopo "Il testimone dello sposo", passò qualche stagione in cui il prolifico Pupi Avati conobbe un pò di gelo da parte della critica, che pure gli era tendenzialmente sempre stata favorevole, anche perchè, il cinema del regista di "Una gita scolastica" ha sempre avuto una sua coerenza artigianale, che gli ha fatto esplorare più generi, anche sbagliando qualche film ( quando si lavora tanto è anche più probabile): "Il cuore altrove", ambientato negli anni Venti, rilanciò l'autore e numerosi furono i commenti entusiasti dei recensori, oltretutto corrisposti da una buona risposta commerciale. Storia di un timido incrollabile che troverà la forza, anche di fronte alla fine della storia d'amore con una bella ragazza non vedente, di esternare le proprie sensazioni, il film conta su un bell'insieme d'interpreti, con la "scoperta" all'epoca Marcorè, e al lancio come attrice di Vanessa Incontrada, ma non è tra le cose migliori di Avati. Apprezzabile, ben sceneggiato, "Il cuore altrove" emana un'aria vecchiotta, come il famigerato "cinema di papà" inviso a molta critica progressista, che tutto sommato lo rende un lavoro ben fatto, ma che non suscita emozione, nè lascia molte cose di sè impresse.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta