Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
Uno sguardo memorabile in camera e Phil Collins, però bisogna aspettare 2 ore! 6+ SPRECATO
Hackford dopo Ufficiale e Gentiluomo ci riprova, ma stavolta qualcosa non funziona. Per cominciare il paragone con l'originale Out of The Past (1947) è impietoso (e questo era prevedibile), ma quello che guasta è la gestione 'pasticciata' della 'confusione' del racconto. Infatti il plot complesso omaggiando la complessità dell'originale e in generale la golden age del filone noir, sbilancia il film in contorsioni e lungaggini inutili verso una resa dei conti affrettata. E allora perchè rivedere Against All Odds oggi? Di sicuro per le locations, la splendida fotografia e l'atmosfera di sconfitta ineluttabile di fronte al sistema dominante, ma senza dubbio per il cast, dai caratteristi (Widmark!!!) ai protagonisti del triangolo amoroso. E che Triangolo! Appunto ora parlo di Rachel Ward: un monumento di bellezza e fascino, praticamente da sincope... Il suo struggente sguardo in camera dopo un pianto, subito 'congelato' da un fermo immagine inesorabile, enfatizzato da "Take a look at me now" può (e deve) valere il film! Il regista dopo la storica sequenza finale del film sopra citato con Gere e Winger del 1982, si dimostra ancora furbo e bravo nel chiudere con un colpo d'ala i suoi lavori, recuperando le debolezze realizzative addirittura in extremis con questi memorabili titoli di coda.
Curiosamente i titolisti italiani ribaltarono ancora il significato del titolo inglese dopo Out of The Past - Le Catene della Colpa, in questo caso Against All Odds (tradotto è: Contro ogni probabilità/previsione) diventò Due Vite in Gioco...
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