Regia di Sophie Fillières vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE - CANNES 77 - QUINZAINE DES CINÉASTES
Barbie è stata compagna devota e madre premurosa di due figli ormai ventenni.
Ora, passata la soglia dei primi 55, si ritrova sola, sbalestrata, in balia di uno psicologo che la ascolta impassibile e senza mai proporle consigli o soluzioni, e una degenza in una struttura che la cura propinandole pillole a ripetizione.
Apatica, in uno stato di completa insicurezza che la blocca anche solo nella scelta del carattere di stampa del diario che intende scrivere per esorcizzare un proprio malessere tutto da decifrare, Barbie organizzerà un viaggio coi figli verso la vicina Inghilterra, ma deciderà con un colpo a sorpresa di intraprenderlo da sola, per cercare di trovare la giusta intimità utile a ritrovare se stessa e una nuova carica motivazionale che la faccia nuovamente dominare una complessità di vita e sentimenti in quel momento difficili da affrontare.
Presentato in apertura alla Quinzaine des Cinéastes 2024, Ma vie ma gueule è l'opera postuma della regista Sophie Fillières, le cui scene sono terminate tre settimane prima della morte della regista, e la cui post-produzione è stata portata dai figli Agathe et Adam Bonitzer, seguendo le volontà manifestate loro dalla stessa Fillères.
Una nota tragica che ha creato inevitabile e meritata empatia nei confronti di un film intimista,aggraziato e tenero che appare riuscito grazie soprattutto alla presenza di una attrice straordinaria come Agnes Jaoui, perfetto veicolo interpretativo per rendere epidermiche le titubanze, le incertezze, le gesta imbarazzate e un po' comiche di una donna che anela ad una serenità che pare diventata un miraggio irraggiungibile.
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