Regia di Federico Luis Tachella vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 77 - SEMAINE DE LA CRITIQUE - GRAN PRIX
Simon è un ragazzo caratterialmente instabile, che non riesce ad integrarsi nella vita di famiglia, soprattutto quando deve rapportarsi con un patrigno che non perde occasione per filmarlo, come per esplicitare al mondo quei comportamenti non proprio adatti a farlo considerare come un ragazzo normale perfettamente integrato nella società in cui vive. Accompagnato presso un centro per ragazzi con problematiche fisiche e/o mentali, Simon troverà finalmente il modo per integrarsi, trovando complicità ed imparando ad avere esperienze di relazione con altri suoi coetanei non proprio omologabili in una società che guarda alla normalità e al raziocinio più lucido.
Simon scopre addirittura che, eccedendo con handicap che invece nemmeno lo affliggono, egli riesce ad integrarsi meglio in quella particolare e talvolta eccentrica comunità di giovani disagiati o problematici.
Vivendo anche una tenera storia d'amore, o almeno di sesso.
L'opera d'esordio del regista argentino Federico Luis e' un film schietto e tirreni crudi, che riesce a farsi apprezzare per la schiettezza di ciò che racconta, senza mai cercare di ammiccare al pubblico per catturarne sentimenti di facile empatia.
La difficoltà di realizzarsi entro una società raziocinante che valuta le persone solo per ciò che sanno esprimere fattivamente, e l'impossibilità di intendersi con un mondo degli adulti afflitto da troppe problematiche pratiche, trasforma Simon in una sorta di alieno che troverà la sua posizione ideale ed un più ideale confort di vita, cercando di attribuirsi difetti fisici o addirittura handicap che invece non possiede ed anzi impara a dissimulare con astuzia e credibilità, dichiarandosi inabile a certe attività pratico-domestiche di routine come prepararsi da mangiare o rifarsi il letto.
Simon impara il concetto che volando basso, attribuendosi deficit che in realtà non possiede, riesce ad apprezzare di più la vita e a rapportarsi con persone più genuine e schiette, assieme alle quali raggiungere una più compiuta realizzazione.
Girato in mezzo ad attori non professionisti in cui prevalgono giovani realmente afflitti da problematiche psico-fisiche, il film è illuminato dalla splendida interpretazione del protagonista, il giovane attore Lorenzo Ferro, già conosciuto ed apprezzato in età poco più che adolescenziale nel valido L'angelo del crimine, di Luis Ortega, visto anche lui a Cannes in concorso al Certain Regard dell'edizione 71.
Il film si è aggiudicato, nell'ambito della prestigiosa categoria Semaine de la Critique del Festival di Cannes 77, il Gran Prix, ovvero il premio principale.
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