Regia di Andrzej Munk vedi scheda film
Può un film incompleto essere raffinato nello stesso tempo?
Si può parlare di un opera tecnicamente non finita come di un grande film? Si se il suo messaggio filosofico è stato rispettato dal tuo allievo e ti costringe a riflettere sul meccansimo umano del male.
Il superamento della banalità del male attraverso la sua personalizzazinoe estrema, individuale. La banalizzazione del male ci <<costringe>> ad accettare il fatto che ogni uomo possa arrivare a farlo il male. ognuno di noi deve tenere a bada il suo lato oscuro ricordando , non una volta all'anno, ma sempre tutte le tragedie umane per non ripeterle.
La personificazione del male, attraverso la ricostruzione vera o la costruzione presunta del rapporto tra la ex ss e la prigioniera-passeggera, diventa il modo per designare il nemico individuale prima che sociale, da cui la militare ritiene di aver subito dei raggiri, che ne giustificano il male che le ha fatto e che le farà. La sua coscienza è salva il suo ricordo è quello di uno scontro personale quasi astratto dalla pesante realtà del lager. Le due si ritrovano dopo anni su una nave da crociera, isola nel mare e nel tempo, dove la coscienza del passato è facile da rimuovere, la visione della prigionera-passeggera può farla riaffiorare è allora si creano i ricordi, si sbanalizza il male, si descrivo le vittime come parziali, si umanizzano tutti quelli che erano nel campo, ci si dimentica delle camere a gas per bambini vecchi e storpi, delle umiliazioni, della repressione dei sentimenti, della vita di solo lavoro in una parola della disumanizzazione di tutti coloro i quali, anche i salvati, hanno visto morire dio.
Il passaggio del male come categoria sociale e razzista a categoria personale e individuale, mi fà più paura perchè più giustificabile per chi vuole dimenticare, anche se meno credibile per chi non vuole dimenticare.
Chi potrebbe credere alle due versioni della ss? i negazionisti mi verrebbe da dire, cioè quelli che vogliono sminuire lo sterminio degli Ebrei. Il tempo passa, indebolisce il ricordo, minimizza le atrocità del lager quando non nega Auschiwtz. Rende cattive perfino le vittime nei campi di concentramento, facendo si che ogni persona viva in un eterno presente senza memoria e senza storia come una nave in mezzo al mare, isolata nel tempo e nello spazio. Non è il film ad essere incompleto ma è la verità ad esserlo dove il falso può diventare tragicamente indiscutibile.
pernsiamo a un film di Guy Debord che ci spiega come agisce e funziona il meccanismo che ci fà dimenticare i nostri orrori e negare il nostro passato.
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