Regia di Nada Riyadh, Ayman El Amir vedi scheda film
77° FESTIVAL DI CANNES 2024 – SEMAINE DE LA CRITIQUE
Un gruppo di ragazze cristiane copte della provincia egiziana meridionale di Minya si scontra ogni giorno contro le limitazioni che deve affrontare una giovane donna in quel contesto socio-culturale, che prevede che debbano diventare mogli e madri e restare in casa sottomesse al marito , mettendo da parte i sogni di realizzazione individuale per un'esistenza limitata e dettata dalle norme sociali dominanti.
Così le ragazze, per dare sfogo alle loro aspirazioni e frustrazioni, improvvisano nel loro quartiere spettacoli di teatro di strada dove mettono in scena le problematiche femminili, dal matrimonio precoce o combinato alla mancanza di istruzione, davanti a una piccola e perplessa folla di abitanti della città conservatrice, con donne musulmane completamente velate che occhieggiano dai balconi e coetanei maschi che assistono poco convinti, mentre la ragazze pongono domande provocatorie che mettono in discussione le convenzioni sociali .
Ma la macchina da presa entra anche nelle case e nelle conversazioni private delle giovani con i fidanzati, i fratelli e le famiglie, rivelando quanto per le protagoniste la rappresentazione scenica e la vita reale si intreccino : una delle giovani trova una famiglia comprensiva che acconsente al matrimonio con il ragazzo che lei stessa ha scelto, un'altra vuole studiare arti drammatiche all'università de Il Cairo sebbene il fratello la canzoni che non sarebbe in grado di prendere la metropolitana, mentre un'altra vuole perseguire il sogno di diventare una cantante di successo nonostante ci sia chi la ritenga una professione immorale per una donna.
Girato dai registi Nada Riyadh e Ayman El Amir nel corso di ben quattro anni, il film documenta la crescita delle ragazze sognatrici in giovani donne determinate a non farsi soffocare dalle aspettative tradizionali e a sostenersi l'un l'altra in nome della solidarietà femminile.
Un piccolo film coraggioso nell'affrontare tematiche di emancipazione in Occidente ormai sdoganate nel dibattito, ma in Egitto ancora sensibili e osteggiate.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta