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L'orchestra stonata

Regia di Emmanuel Courcol vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'orchestra stonata

di obyone
7 stelle

 

scena

L'orchestra stonata (2024): scena

 

Lo spettro delle miniere chiuse da lustri aleggia su di una cittadina sonnolenta. Non rimane molto da fare in questo posto ingrigito salvo confondersi nel principale retaggio di quell'epoca stinta e ritmata dal suono dei picconi. La banda dei minatori, fantasma centenario di un tempo che fu e di una professione ormai rinnegata, suona, a memoria dei posteri, le note che qualcuno vorrebbe zittire per dimenticare il passato. 

Una fabbrica sta per chiudere definitivamente i battenti mentre i lavoratori in sciopero fanno il teatrino di fronte ai cancelli che si chiudono alla solidarietà di chi mette da parte gli avanzi della mensa. Sembra di tornare indietro nel tempo quando i tromboni e i tamburi suonavano i primi brani degli scioperi e dei picchetti.

 

Benjamin Lavernhe

L'orchestra stonata (2024): Benjamin Lavernhe

 

Si respira la tradizione del cinema britannico in questo "En fanfare" ma la "Brassed Band" davanti a cui agita, timidamente, la bacchetta Jimmy non suona un "Grazie Signora Thatcher" e non percorre le strade della provincia britannica puntellate dalle miniere di carbone. Non di meno risuona la musica di Ken Loach in questo film diretto da Emmanuel Courcol ambientato, inaspettatamente, in Francia. Tutto il mondo è paese per cui con lo scorrere dei titoli non stupisce che dietro le quinte produca il "rosso" transalpino Robert Guédiguian. La sua presenza dietro le quinte si sente benché "En fanfare" tocchi molti temi e la lotta per il lavoro sia solamente uno di questi. In fondo il film su Jimmy e Thibaut, una comune passione per la musica ma una vita assai diversa, è un racconto agrodolce fatto di bugie e verità, di fraternità biologica e surrogata, di vita e di morte. 

"L'orchestra stonata" è la chiara esplicitazione del caotico governo della fato, la teorizzazione che ugali premesse permettono il raggiungimento di medesimi risultati.

Il film di Courcol ha un animo meravigliosamente democratico sia nella distribuzione della fortuna che dell'opposta e funesta sciagura. Si ride e si piange ascoltando un singolare Bolero, si cresce nella sensazione di aver guadagnato qualcosa di inestimabile valore pur avendo perduta una ricchezza maggiore. 

 

scena

L'orchestra stonata (2024): scena

 

Courcol racconta il proletariato, mostra l'altra parte del mondo, quella snob e ricca, li unisce, li divide e li rimette insieme un'ultima volta. Siamo tutti uguali benché il destino abbia scelto per uno il trombone in provincia e per l'altro la bacchetta da maneggiare al di sopra delle teste di un"orchestra.

Asciutto, senza troppi fronzoli, dritto al sodo tralasciando tutto ciò che possa causare bruciore agli occhi, "L'orchestra stonata" racconta l"essenziale conducendo l'orecchio al più scontato e dolce finale in crescendo tra rombi di tamburo e voci affettuose.

Non è un film natalizio ma si adatta bene al clima delle feste che spinge le persone alla riconciliazione con se stessi e con gli altri. Jimmy e Thibaut insegnano anche se è la vita, molto spesso, ad essere davvero stonata.

 

Cinema Teatro Santo Spirito - Ferrara

 

 

Benjamin Lavernhe

L'orchestra stonata (2024): Benjamin Lavernhe

 

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