Regia di Alain Guiraudie vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE/FESTIVAL DI CANNES 77: CANNES PREMIÈRE
Dal regista de Lo sconosciuto del lago, Alain Guiraudie, è uscito nelle sale francesi il film più bizzarro, sconcertante e anche divertente del Festival di Cannes, passato troppo in sordina in quella occasione e confinato nella sezione con poca personalità chiamata Cannes Première, che raccoglie gli scampoli di film arrivati troppo tardi per ambire al Concorso, ma spesso anche film che ne avrebbero avuto, come in questo caso, pieno diritto di rientrarvi. Un panettiere di un paesino sperduto nell'Ardeche chiamato Saint-Martial, muore dopo una breve malattia che non gli dà scampo, ed un giovane allievo, ora residente a Toulouse, torna a rendergli omaggio dalla città, andando a casa della vedova a porgere le doverose condoglianze.
La donna lo accoglie come un figlio, ben conscia dell'affetto che il consorte nutriva per il suo allievo.
Meno cordiale ma più manesco ed istintivo risulta il figlio del deceduto, che ha sempre provato in sentimento misto tra invidia e gelosia nei confronti del pupillo del padre.
Da quel momento nel paese si innesca un losco giro di misteri, sparizioni e desideri sessuali irresistibili, coinvolgendo appunto il figlio scostante del deceduto, l'anziano prete del villaggio con cui quest'ultimo ha una relazione che si consuma generalmente nei boschi.
Ma anche un solitario e massiccio ubriacone, da cui il giovane panettiere è irresistibilmente attratto.
Per finire un poliziotto sin troppo zelante, che improvvisa controlli in barba ad ogni minimo rispetto della privacy altrui.
Tra misteri e sentimenti celati, ma vividi e impellenti, si snoda una storia intricata che vede al centro dell'attenzione il nuovo arrivato, indeciso se rilevare l'attività del suo maestro e tornare a dare un panificio ad un villaggio abbandonato a secstesso ed in via di spopolamento.
Come forse si poteva prevedere dal regista dello scandaloso Lo sconosciuto del lago (2013), ma anche dell'ottimo Viens je t'emmene (2022), Miséricorde si rivela uno spasso per come riesce a districarsi tra malizie, segreti e verità inconfessabili, ardori tra uomini che si rivelano segreti di Pulcinella, e il candore dei sentimenti che giustifica atti e comportamenti impulsivi che gli abitanti del paesello risultano vivere con incosciente ma vitale entusiasmo, e soprattutto slanci erotici incontenibili.
Molto valida la prestazione del protagonista, il giovane ed ambiguo Félix Kysyl, attorniato dalla sempre rassicurante Catherine Frot, vedova chioccia moto meno ingenua di quello che potrebbe apparire a prima vista.
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