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Les Femmes au balcon

Regia di Noémie Merlant vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Les Femmes au balcon

di alan smithee
4 stelle

locandina

Les Femmes au balcon (2024): locandina

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Fa un gran caldo a Marsiglia e la vita di tre donne devastate dalla calura, oltre che ognuna dai rispettivi affanni, viene completamente scossa dal comparire prima, e dallo scomparire poco dopo, del tipico maschio alfa da cui vengono inizialmente attratte, e poi sopraffatte. Una spogliarellista tutta glitter e brillantini, una aspirazione scrittrice a corto di idee e un'attrice che sta interpretando una specie di Marilyn in una modesta fiction tv, si ritrovano a casa della scrittrice e, grazie ad un parcheggio un po' avventato da parte dell'attrice, riescono a allacciare rapporto con l'avvenente vicino di casa della scrittrice.

Ma l'uomo si rivelerà un violento sadico, e alle tre non resta altro da fare che reagire, senza tergiversare ed andando al sodo.

Ma siccome la reazione risulta sin sproporzionata rispetto alla violenza tentata, la situazione andrà tenuta nascosta per evitare ingerenze da parte della polizia.

Souheila Yacoub, Noémie Merlant, Sanda Codreanu

Les Femmes au balcon (2024): Souheila Yacoub, Noémie Merlant, Sanda Codreanu

Al secondo appuntamento in qualità di regista, la disinvolta e sfaccettata bravissima attrice Noémi Merlant dirige un thriller scatenato e ad alto tasso erotico, che tuttavia non riesce a gestire oculatamente i vari cambi di registro di una vicenda che nasce come commedia spigliata, vira al thriller erotico più truculento e sadomado, e svolta poi verso soluzioni oniriche e barocche tra terrazzi assolati di una Marsiglia sin troppo da cartolina con quei colori caldi un po' troppo sfacciatamente da spot. Peccato perché l'incipit prometteva davvero molto bene, almeno fino a quando il film accelera verso soluzioni narrative multiple che confondono e rendono poco lucida la narrazione. Ovviamente il fulcro della vicenda è quello di un j'accuse contro forme di maschilismo dilagante che giustificano certi scatti di orgoglio femminile, qui giunti a rasentare lo splatter.

Ma il film, man mano che la storia procede, caotica e confusa, dà sempre più segni di spaesamento e di sfilacciamento, carente di una struttura narrativa in grado di reggere troppi repentini cambi di registro.

Alla Merlant tuttavia non manca estro e talento, piglio e anche una certa sfrontatezza, per cui si è portati a pensare che ella possa anche affinarsi col tempo anche in qualità di regista, convincendo maggiormente nelle future occasioni che certamente verranno.

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