Espandi menu
cerca
The Surfer

Regia di Lorcan Finnegan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

EightAndHalf

EightAndHalf

Iscritto dal 4 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 233
  • Post 59
  • Recensioni 1054
  • Playlist 35
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Surfer

di EightAndHalf
5 stelle

Altro tassello nella costruzione della “mitologia” Nicolas Cage (dopo Mandy, Pig, The Unbearable Weight of a Massive Talent, Dream Scenario e così via), e quindi ennesimo scherzo empirico in cui Cage è sottoposto a situazioni estreme per estrarne tutte le reazioni più istrioniche possibile (“vediamo cosa fa”), The Surfer è puro meccanismo narrativo e cinematografico, calibratore di aspettative spettatoriali e, innanzitutto, esemplare parossistico di un genere trasversale e raramente esplicitato come quello del “film d’accanimento”. Nel “film d’accanimento” il protagonista è sottoposto a tutte le sfighe immaginabili con una puntualità schiacciante (Un giorno di ordinaria follia, Ti presento i miei, The Painted Bird, a dimostrazione della suddetta trasversalità), e quindi costretto a una reazione per forza di cose eccessiva, salvo il fatto che la prima reazione desiderata è quella dello spettatore. E quindi, come da manuale, The Surfer cerca di irritare ed esasperare chi guarda con le scelte (sbagliate) di un ricco uomo d’affari che porta il figlio sulla spiaggia australiana della sua infanzia in cui ha intenzione di ri-acquistare la vecchia casa di famiglia e che è costretto a vedersela con una tribù di surfer violenti che sono gelosi dei loro spazi e non apprezzano i visitatori. Cage subisce angherie di ogni tipo, ed è tormentato fino alle estreme conseguenze; lo spettatore, per almeno metà film, non sa come reagire a questa neanche troppo occultata esternazione di iperboli buñueliane che è, innanzitutto, la parabola straziante di un ostinato, o di un idiota. Poi il plot twist, uno, due, forse anche tre, finché il film si denuda ancora di più, il meccanismo è ancora più esibito, e l’invito a stare al gioco (dell’assurdo) è ancora più estremo e meno compromettente. Merito al film di non limitarsi a giocare banalmente ed esclusivamente con il meme Nicolas Cage, ma ai posteri (a quando il film verrà in qualche modo distribuito) l’ardua sentenza di capire se ne sia valsa la pena.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati