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The Girl with the Needle

Regia di Magnus von Horn vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Girl with the Needle

di alan smithee
6 stelle

locandina

The Girl with the Needle (2024): locandina

MUBI - FESTIVAL DI CANNES 77: CONCORSO

"- Karoline Nielsen?... Spero non le dispiaccia incontrarmi qui. L'aria fresca rischiara la mente...."

Karoline è una giovane operaia indaffarata a sopravvivere nella Copenaghen del primo dopoguerra, dopo che il marito, partito per il fronte, ha smesso da tempo di dare sue notizie, ma esula anche dalle liste dei morti in combattimento.

Dopo aver ricevuto le avances del proprio datore di lavoro, industriale tessile che cerca di ritrovare il marito e si incapriccia della giovane, Karoline si ritrova incinta, ma anche promessa in sposa all'uomo, che tuttavia la abbandona appena la ricca madre di costui si oppone a quella sconveniente unione.

scena

The Girl with the Needle (2024): scena

Trine Dyrholm

The Girl with the Needle (2024): Trine Dyrholm

 

Sola, licenziata e sempre più indigente, la ragazza cerca di sbarazzarsi del nascituro in una bagno pubblico con un ferro da calza.

Viene fermata dalla gentile ed amorevole Dagmar, una signora cinquantenne che esercita clandestinamente la professione di balia, celando in quella vece un giro di adozioni clandestine a suo dire organizzate solo a scopi benefici, per aiutare nascituri senza futuro da una parte, e famiglie agiate scopertesi sterili.

Karoline viene pertanto indotta a dare in affido il neonato, e per riconoscenza costei si offre di aiutare la donna a nutrire i bambini destinati all'affido.

Ma un ripensamento da parte di una madre di un altro figlio non voluto, apre gli occhi della protagonista verso una sconcertante, anzi agghiacciante verità.

Opera terza del regista e sceneggiatore svedese Magnus von Horn, dopo il lodevole The here after (2025) vincitore alla Quinzaine di Cannes 2015 e delcontroverso Sweat (2020) ambientato nel discutibile mondo ovattato e falsato degli influencer, The girl with the needle è ispirato al caso della serial killer danese Dagmar Overbye, che uccise tra i 9 e 25 bambini nati fuori dal matrimonio, fra i quali il suo, tra il 1913 e il 1920.

La vicenda, raccontata attraverso una stilosa fotografia in bianco e nero che rende ancor più cupo un periodo post bellico drammatico in cui si iniziano a contare le morti sul campo, e si scoprono orrori forse ancor più inesplicabili di quelli inerenti la guerra, ha il pregio di farsi seguire con attenzione e di incalzare lo spettatore, attratto ed insieme respinto da un contesto che pare uscito da un futuro distopico ed imbarbarito a seguito di un cataclisma che ha sovvertito ogni ordine sociale e morale.

Vic Carmen Sonne

The Girl with the Needle (2024): Vic Carmen Sonne

locandina

The Girl with the Needle (2024): locandina

Convincenti e lodevoli risultano pure le interpretazioni delle due straordinarie protagoniste: la giovane interprete danese Victoria Carmen Sonne, sguardo intenso che trasuda malinconica rassegnazione ad un peggio senza fine, e la navigata è nota interprete, pure lei danese, TrineDyrholm (La ricordiamo interprete prediletta di Thomas Vinterberg,Suzanne Blier, Nikolaj Arcel, ma pure protagonista di Nico di SusannaNicchiarelli nel 2017), bravissima a prendersi cura di definire i tratti ingannevoli e terrificanti di un personaggio pazzesco.

The girl with the needle diventa, poco per volta, un horror cupo connesso ad un periodo già di per sé devastante.

Un film che studia ogni espediente per catturare lo spettatore, immolandosi verso un cinema di genere che non si omologa all'horror più consueto e scontato, ma ne sfrutta le regole per tratteggiare ritratti umani perduti o devastati da orrori derivanti o conseguenti uno scontro bellico connotato da una crudeltà forse mai vista prima, e qui posta a sfondo in modo almeno a tratti compiaciuto e insistito.

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