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Caught by the Tides

Regia di Jia Zhang-ke vedi scheda film

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La recensione su Caught by the Tides

di port cros
8 stelle

 

 

77° FESTIVAL DI CANNES 2024 – IN CONCORSO

 

 

Nella Cina del 2001 Qiao Qiao e Guao Bin condividono un amore appassionato, ma contrastato. Più tardi l'uomo scompare per tentare la fortuna altrove, e nel 2006 Qiao Qiao decide di andarlo a cercare nella valle dello Yangzi, dove fervono i lavori in preparazione del mastodontico progetto idroelettrico della Diga delle Tre Gole. Nel 2022, nella Cina ancora stretta nella morsa della pandemia di Covid-19, sarà invece Guao Bin a ritrovare lei per riallacciare la relazione, ma non sarà forse troppo tardi?

 

scena

Caught by the Tides (2024): scena

 

Il regista Jia Zhang-ke ha utilizzato per comporre i primi due atti del film materiale d'archivio girato nel corso della sua intera carriera, scene tagliate dalle sue pellicole precedenti ma anche materiale girato senza che al momento avesse necessariamente in mente di utilizzarlo per un futuro film, per cui convivono sullo schermo diversi formati , mentre diverse sequenze conservano un indubbio stile documentaristico. Non a caso i protagonisti sono collaboratori di lungo corso dell'autore: Li Zhubin e la moglie e interprete di gran parte della sua filmografia Zhao Tao. Necessariamente scarno di dialoghi, ma inframmezzato da numerosi momenti musicali, in Caught by the Tides l'autore ha realizzato un impressionante lavoro di raccordo, grazie al quale l'eterogeneità del materiale girato non ostacoli affatto l'emozione nel racconto della storia d'amore impossibile tra i due protagonisti, tra incomprensioni, separazioni dolorose, incontri mancati, in una totale mancanza di coordinazione sentimentale per cui ciascuno cerca l'altro nel momento in cui non è ancora pronto/a o è ormai disillusa ed ha voltato pagina.

 

Oltre ad una commovente storia d'amore combattuto attraverso i decenni, Caught by the Tides costituisce così una meditazione personale sugli ultimi venticinque anni di profondo cambiamento in Cina e offre uno sguardo affascinante sul suo frenetico ingresso nel processo di sviluppo economico e di globalizzazione dai primi anni Duemila ad oggi e sulle sue contraddizioni. Sono citate l'entrata del Paese nel WTO e l'assegnazione a Pechino dei Giochi Olimpici, e la parte del 2006 vede una evidente rivisitazione della sua opera da parte dell'autore che già aveva posto la realizzazione della Diga delle Tre Gole al centro del suo Still Life dello stesso anno: anche quella pellicola mostrava la ricerca di una persona amata nel paesaggio apocalittico del pre-inabissamento della valle. L'unica sezione girata interamente ex novo è l'ultimo atto che racconta la società condizionata dalla paura del contagio del virus, ma anche dai balletti virali su Tik Tok e dalla tecnologia futuristica dell'intelligenza artificiale di inservienti-robot che sostituiscono il lavoro umano.

 

Jia Zhang-ke in questo progetto tanto originale quanto riuscito impressiona soprattutto con la lucidità del suo sguardo e con la potenza espressiva delle sue immagini nel raccontare l'interiorità dei singoli e la società nel suo complesso, il passato e il presente, sia quando mostra scenari apocalittici di città in via di demolizione o il recentissimo passato della pandemia tra restrizioni e mascherine o persino quando ci mostra a ripetizione Guao Bin che respinge all'interno dell'autobus la fidanzata, che tanti anni dopo correrà via da lui , in mezzo a un gruppo di runner in pettorina fosforescente.

 

 

Voto: 7, 5 su 10

 

 

 

 

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