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Anora

Regia di Sean Baker vedi scheda film

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La recensione su Anora

di steno79
8 stelle

"Anora" è il primo film che vedo di Sean Baker. Ovviamente nella scelta di vederlo ha influito la Palma d'oro a Cannes. "Anora" è un film certamente spiazzante, difficile da catalogare perché non è una vera commedia come molti lo definiscono, magari lo è nella prima parte ma la seconda ha un prevalente registro grave che ispira ben poco da sorridere allo spettatore.

Una prostituta di Brooklyn sposa un giovane russo di famiglia ricchissima che probabilmente non si rende conto di quello che fa, annebbiato dai fumi di droga e alcool, mentre lei prende la cosa sul serio. Non vale la pena di aggiungere altro sulla trama. "Anora" è uno dei film più imprevedibili degli ultimi anni nello sviluppo del plot, ma la sua sostanziale riuscita deriva soprattutto dall'attenta, minuziosa rappresentazione dei caratteri, con una sceneggiatura che rifugge dai facili stereotipi a cui poteva condurre lo scontro fra americani e russi in un periodo in cui le tensioni fra i due paesi si sono notevolmente aggravate.

La prima parte da commedia è divertente, a suo modo brillante nonostante la tematica chiaramente trasgressiva che ne fa una rilettura sui generis di "Cenerentola" o di "Pretty woman" citato esplicitamente; da quando arrivano in scena le guardie del corpo di Vanja il film si fa sempre più serio e diventa una meditazione amarognola sull'arroganza del potere che si illude di poter comprare tutto con il denaro, sui pregiudizi che impediscono di valutare i sentimenti autentici di una persona quando la si giudica unicamente in virtù di una professione libertina. Lo sguardo autoriale di Baker è chiaramente in sintonia con la sua giovane protagonista, mostrata fin dall'inizio sotto una luce di calore umano nonostante la vendita del proprio corpo, mentre per i russi si può almeno dire che li tratta come personaggi multidimensionali e non cade nella facile propaganda stile Stallone Rocky 4, anche se, in ogni caso, non si può dire che sia dalla loro parte, ma per fortuna riserva nel finale una gradita sorpresa in questo senso, da non rivelare.

Lo stile dà spesso l'impressione di una frenesia perfettamente controllata e a tratti ricorda i metodi di improvvisazione di un John Cassavetes; fra gli attori da elogiare la protagonista Mikey Madison, responsabile di una performance di notevole energia e sottigliezza espressiva, ma altrettanto bravo Mark Eydelshtein nella parte del bamboccio viziato Vanja di cui rende benissimo il malessere esistenziale e, fra i caratteristi, si rivede con piacere Yura Borisov che ci aveva conquistato in "Scompartimento n.6" e che per questo ruolo potrebbe prendere una nomination come non protagonista. Nel complesso certamente da vedere, un film adulto che non può ambire ad incassi elevati ma che ha riscosso ugualmente molti apprezzamenti fra cui la Palma d'oro assegnata da Greta Gerwig, non so se davvero meritata, ma certamente era tra i film più interessanti del concorso.

Voto 8/10

Mikey Madison

Anora (2024): Mikey Madison

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