Regia di Karim Ainouz vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 77 - CONCORSO
Il ventunenne Heraldo (Iago Xavier) è in fuga dopo che il colpo organizzato assieme al fratello maggiore è riuscito, ma il giovane si è fatto derubare del malloppo da una ragazza portata nel motel del titolo per spassarsela e la loro spietata boss, Bambina, li sta cercando per vendicarsi. Trovatosi costretto a rifugiarsi nel motel, gestito da una coppia costituita da un marito autoritario e una bella moglie sottomessa ma orgogliosa, il ragazzo riesce a fare colpo sulla donna (una Nataly Rocha sensuale quasi quanto la Sonia Braga di inizio anni '80), e tra i due nasce una torrida quanto clandestina relazione sessuale. Insospettito, il torvo marito (Fabio Assunção), invaghito pure lui del giovane aitante cliente, decide di vendicarsi e tira fuori una pistola per farsi giustizia.
Un destino beffardo, ma per una volta magnanimo, deciderà arbitrariamente chi sarà destinato a spuntarla.
Ad un anno esatto dal progetto americano, piuttosto fiacco e deludente Firebrand (2023), che portò negli Usa il promettente regista brasiliano Karim Ainouz, noto per il bellissimo ed apprezzato La vita invisibile di Euridice Gusmao (2019) e per il bel doc. Mariner of the mountains (2021), torna in patria e si cimenta in un curioso thriller erotico dalle atmosfere torride non solo dal punto di vista meteorologico.
L'alchimia tra i protagonisti, un giovane delinquente per necessità, più che per scelta, ed una giovane e procace moglie sfruttata e umiliata in ogni circostanza domestica o lavorativa, funziona appieno, e pure la storia nel suo insieme che li riunisce, pur debitrice di celeberrimi cult come Il postino suona sempre due volte o Brivido caldo, appare azzeccata.
Meno riuscito il dettaglio dei risvolti ed un epilogo che si rivela troppo fiacco o scult per convincere appieno.
Convince la resa erotica della storia e l'appeal dei tre abitanti protagonisti, tra machismo sconfessato da desideri tenuti a stento a freno e una alchimia sessuale tra amanti che assume una portata travolgente.
Il film, avvolto da una fotografia dai colori saturi sin eccessivi ma di forte impatto scenico, tratteggia personaggi segnati da destini avversi e un maledettissimo di fondo inesorabile, e tratta anche tematiche attuali come la violenza domestica e la sopraffazione ed intemperanza maschile sulla donna, sfruttata ed abusata come titolari di un diritto acquisito tutto appannaggio del sesso maschile, greve ed ottuso.
Ainouz torna su livelli decisamente più consoni al film gioiello che lo fece conoscere al mondo ed apprezzare al Certain Regard di Cannes nel 2019, ma questo suo Motel Destino non riesce ancora a restituirci lo spessore e l'ispirazione di quell'indimenticato film citato poco sopra.
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