Regia di Nagisa Oshima vedi scheda film
Forse il miglior Bowie di sempre, almeno sul grande schermo, ma la storia è la solita solfa di bianchi buoni e gialli cattivi ambientata in un campo di prigionia giapponese.
Ma è un capolavoro! L'occhio della madre, la carrozzella col bambino!
Ecco Furyo, il 4 stelle d'obbligo, il filmone straziante che ha cambiato la storia del Cinema con un David Bowie stellare, un Ryuichi Sakamoto commovente, un Takeshi Kitano da Oscar e un Tom Conti da Orso d'Oro.
Ora che ho dato il giusto tributo a questa pellicola stupenda, lasciatemi dire che è una palla paurosa, con una trama ordinaria e una colonna sonora che è uno strazio e di cui si salva solo il celeberrimo motivetto centrale, quello sì meraviglioso. David Bowie è bravo e particolarmente efficace, tutto il cast è all'altezza ma il migliore per me resta Tom Conti. Le prove degli attori, ancorché valide, non sono sufficienti però a giustificare la visione. Mi aspettavo qualcosa di più sfrontato, un richiamo all'omosessualità più evidente e invece c'è solo un timido approccio che da solo non conferisce al film una carica rivoluzionaria. Resta, dunque, la solita storia dei campi di prigionia giapponesi, vista e rivista in mille pellicole più suggestive e riuscite di questa.
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