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Ticket to Jerusalem

Regia di Rashid Masharawi vedi scheda film

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La recensione su Ticket to Jerusalem

di speedy34
6 stelle

“Al cinema bisogna vedere i veri film d’azione americani… non si può mica far vedere ancora i carri armati: ogni sera già stanno in tv!” dichiara con candida semplicità l’amico meccanico a Jaber che gestisce un cinema itinerante nei pressi di Ramallah e pericolosi dintorni. E l’affermazione è ancor più eloquente e significativa vedendo Ticket to Jerusalem del regista palestinese Rashid Masharawi che ci mostra proprio la vita e le quotidiane giornate della gente comune nei territori occupati servendosi di quel taglio e della sana coscienza civile delle migliore inchieste o reportage televisivi come da tempo non si vedono sui nostri piccoli schermi. Pregio e difetto quest’ultimo di una pellicola che nel suo freddo e di parte “j’accuse” contro una precisa controparte del conflitto mediorientale trova il suo più “innocente” (ma non da sottovalutare) punto debole di questa avventura di un protezionista impavido. Infatti Jaber, ricevuta la proposta di fare una proiezione nella parte vecchia di Gerusalemme, tra mille difficoltà comincia a sondare le varie possibilità per organizzare un’arena cinematografica. Conosce così un’anziana signora che lo coinvolgerà personalmente nella difesa della sua casa di Gerusalemme occupata dai coloni isr aeliani. E mentre Jaber porta avanti la sua battaglia tirandosi dietro il suo proiettore tra posti di blocco onnipresenti e soldati poco accondiscendenti, sua moglie Sanah, volontaria nel Servizio di pronto Soccorso della Red Crescent Society, diventa pian piano la sua più fedele alleata in questa “guerra” di semplice ma coraggiosa vita quotidiana. Il regista Masharawi ci racconta infatti proprio questa “intifada” di tutti i giorni rivolgendo la sua macchina da presa più che sull’occasionale e felice pubblico di proiezioni improvvisate sul viso semplice ed intenso di Ghassan Abbas (Jaber), un proiezionista coraggioso ed incosciente che nella sua lotta quotidiana diventa un semplice modello di resistenza e di battaglia non violenta.


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