Regia di Luca Mazzieri, Marco Mazzieri vedi scheda film
Silenziosi itinerari di anime vaganti nel crocevia della vita, unite in un cammino altalenante dall’incedere incerto sotto un cielo plumbeo che adombra un deviante malessere esistenziale celato sotto la cenere mentre la clessidra col suo fluire scandisce il trascorrere del tempo invitando a scelte non procrastinabili. Evidenti affinità elettive legate ad una consequenzialità di nessi di causa ed effetto si rendono progressivamente sempre più tangibili, legate a flussi d’esistenza vissuta in modo altalenante con regole scritte e riscritte in un continuo rimaneggiamento di comportamenti di vita. Si rinforza pian piano l’invisibile cordone ombelicale teso ad unire due ombre vaganti nel buio sconcerto dell’esistenza nell’attesa di un liberatorio abbraccio finale atto a suggellare una ricerca di vita finalmente giunta a conclusione. Ma la tragedia incombe ed il dolore richiama a consapevoli responsabilità dall’alto di un letto di ospedale gente momentaneamente incapace di rendersi partecipe di turbamenti interiori di fronte alla tragedia della morte che a volte ispira delle esecrabili scelte estreme, conseguenze di una latente immaturità che trattiene l’individuo nel suo guscio dorato in una totale ignoranza dell’asprezza di un carico di realtà osservato nelle sue più sconsolanti angolazioni, da portare sulle spalle con (in)costante fermezza. E quella vita che batte nel grembo preme insistentemente per sollecitare il tempo delle decisioni, nel rigetto di tutto ciò che al mondo è nausea sartriana di ogni rispetto, di ogni tipo di dignità altrui, di ogni cieco determinismo e di ogni dialettica ego(t)istica che dir si voglia. Ma la scelta in favore della vita quale estrema risorsa contro il dilagare del malessere sociale che incombe su un mondo pullulante di sensazionalismi a buon mercato e valori individuali sotto vuoto spinto invita ad una seria riflessione sulle ripetute spinte egocentriche che come sirene ammaliatrici ci spingono all’ignoranza di problematiche fondamentali in nome di una visione idealizzata del benessere. E l’atto d’amore di Matteo e Juliette, giovani non più sull’orlo di una crisi di nervi, va additato come esempio ad un microcosmo giovanile attento ai fermenti di un mondo dalle istituzioni sempre più dominate da malumori esistenziali e da soffocanti strumenti di comunicazione coatta.
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