Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Roberto Faenza è un autore serio,uno che ha sempre avuto il coraggio e la coerenza di cimentarsi con temi importanti:e su questo caso d'amore e follia su Jung e la sua assistita Sabina Spielrein,poi trasferitasi nell'Unione Sovietica in preda agli entusiasmi della Rivoluzione,e perseguitata prima dalla polizia stalinista,per essere poi uccisa dai nazisti in quanto ebrea,l'autore di "Sostiene Pereira" ci mette sicuramente impegno.Pero',con sei sceneggiatori,c'era proprio bisogno di mettere in bocca ai personaggi dialoghi cosi'forzati o carichi di intellettualismi d'accatto come quelli che ci sono?E se l'ambientazione è tutto sommato apprezzabile,si ha spesso la sensazione di trovarsi davanti ad una fiction televisiva,nemmeno tanto ben realizzata,ci sono situazioni tragicamente ridicole(quella del teatro,da scancellare assolutamente)e benche'le intenzioni siano state sicuramente buone,Faenza intende mettere troppa carne al fuoco,passando dalla questione etica sul rapporto sentimentale tra analista e paziente,alla biopic di personaggi storicamente importanti,alla condanna dei regimi che annullavano la liberta'.Tristemente,"Prendimi l'anima" non azzecca nemmeno una delle strade imboccate.
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