Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
La neve candida ricopre le case. Il silenzio invade l'aria. Sono queste alcune delle prime sequenze di questo film meticolosamente creato.
Alcuni hanno storto il naso definendolo "uno dei peggiori di Scorsese" io l'ho amato dal primo fotogramma.
E' un film puro. Senza mezze misure, racconta la storia della nascita di una città che, oggi, è il sogno di tutti, o quasi: New York.
Non ha paura, il Maestro, di mostrare tutti i lati di questo "parto" e lo fa capire proprio mettendo in luce quei lati oscuri e sempre nascosti. Non ha paura di imbrattare di sangue la neve candida, di far girare per le vie da cui "un giorno forse sorgerà una città", il fior fior dei criminali, bande in continua rivalità che diventano il simbolo e l'essenza di una città che diventerà simbolo di modernità e lustro ma che continuerà a nascondere i lati più malsani.
Daniel Day -Lewis è imbarazzantemente perfetto nei panni del "macellaio" che sembra uscito dall'inferno peggiore tanto da portarci addosso i segni e tutta la cattiveria che si impregna nel corpo e nell'anima dando vita ad un personaggio che rimarrà nella storia del cinema. Con la sua grandezza mette spesso in ombra un DiCaprio "fenice" che dopo anni di scelte sbagliate, o almeno non alla sua altezza, viene protetto dall'ala del Maestro e risorge dalle sue ceneri per rimanere immortale.
Per tutto il film comprendi e condividi la rabbia di Amsterdam (DiCaprio) accolto e istruito da Billy (Day - Lewis), l'uomo che lo ha reso orfano, tradito poi per eseguire la più crudele delle vendette.
La tensione ti entra dentro nella cruciale scena della "punizione" che il macellaio infligge al suo protetto-traditore, rappresentando il rancore e lo sgomento della beffa. La punizione alimenta la vendetta che sfocia in una mai realizzata battaglia sullo sfondo della rivoluzione.
Il finale è forse uno dei più belli, che io ricordi, della storia del cinema, almeno per il significato.
Dai detriti della vecchia e sanguinaria New York sorge la splendida Grande Mela e sullo sfondo si ergono, nella loro magnificenza, le Torri Gemelle che il Maestro ha voluto lasciare per omaggiare un simbolo che ha reso ancora più grande il mito di questa città.
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