Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Pellicola particolarmente apprezzata da critica e pubblico, ma che a mio avviso risulta notevolmente inferiore ai principali lavori di Martin Scorsese. In questa opera c’è poco spazio per il grottesco, cosa che, invece, è solitamente presente nelle opere del regista di origine italiana, e manca la presenza di un cast di attori dotati di un certo carisma (a parte il bravo Lewis). La sensazione è che si sia voluto realizzare un opera particolarmente commerciale, aspetto che si evince da una marea di “indizi”: 1. Presenza di Di Caprio di Cameron Diaz nel cast; 2. Scene in puro stile commedia sentimentale tra i due attori sopraddetti (cosa che i fans di Scorsese non credo si aspettassero di vedere in un suo film); 3. Presenza di scene violente il cui potenziale è stato notevolmente smorzato da un taglio troppo “hollywoodiano” (emblematico è l’inizio dove, a parte qualche sequenza mostrata alla velocità di un battito di ali di colibrì, si vede davvero poco sangue nonostante i protagonisti “macellino” le proprie vittime); 4. Confezione complessiva (fotografia, scenografie, interpretazioni e regia) decisamente patinata.
La sceneggiatura (voto: 6.5) è curata, ma tende ad essere prolissa con tutta una serie di sequenze che sarebbero potute esser tagliate. La regia (voto: 7), invece, è buona, ma ha forse il demerito di non scandire un ritmo particolarmente sollecito.
In definitiva questo “Gangs of New York” è una storia drammatica con qualche spruzzo di sentimentalismo e con spunti di critica sociale, ma che xò ha un taglio troppo “political correct” che non riesce a coinvolgere adeguatamente lo spettatore che ha amato prodotti “malati” come “Re per una Notte”, “Al di là della Vita” o “Quei Bravi Ragazzi”. Molto consigliato, invece, per gli amanti di prodotti commerciali. Voto: 6.5
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