Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Da vent'anni Martin Scorsese aveva in mente questo film,la cui lavorazione ne ha portati via altri tre.L'autore di "Quei bravi ragazzi" conferma il suo studio da "americanologo",offrendo un lavoro lungo,complesso,imperfetto,di un certo fascino,ma non il suo capolavoro,come forse ci aspettavamo."Gangs of New York" ha una statura da kolossal,da affresco potente,e la storia di amore,odio e morte che è al centro della vicenda ha presa sull'attenzione di noi spettatori.Ed è senz'altro vero che "L'eta'dell'innocenza" è probabilmente l'altra faccia di questa storia :in contrapposizione alla societa'imbellettata(che anche qui comunque fa la sua parte) e sottilmente crudele,c'è quella con i vestiti laceri o il coltello sempre in mano,ma sono fatte della stessa ostilita',e sono pronte a liquidare chi gli è d'intralcio nella propria affermazione.Solo che Scorsese,nel narrare,benche'molto interessante a livello visivo,si dilunga su certi particolari,mentre rischia di aver troppa fretta su importanti eventi come lo scoppiare della Guerra Civile,a volte facendo perdere il filo del discorso allo spettatore.E tra gli attori,DiCaprio si impegna ma il suo personaggio non è perfettamente a fuoco,Daniel day-Lewis è bravo e ha carisma,ma ogni tanto gigioneggia:i migliori sono cameron Diaz nella sofferta parte di Mary ,borseggiatrice dal corpo ferito,Brendan Gleeson e Jimmy Broadbent,politicanti a multipla faccia.Due ore e mezza di cinema di serie A,ma al quale manca forse un vero propellente emotivo.
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