Cinema con la C maiuscola. Ispirandosi alla vera storia di Frank Abagnale Jr. Spielberg gira un capolavoro, divertendo e facendo riflettere lo spettatore allo stesso tempo.
Straordinario come sempre Leonardo DiCaprio, grandissimi anche Cristopher Walken e Tom Hanks.
"Due topolini caddero in un secchio pieno di panna: il primo topolino si arrese subito e affogó, il secondo topolino non voleva mollare e si sforzó a tal punto che alla fine trasformó la panna in burro e riuscì a saltar fuori..
Signori, da questo momento io sono il secondo topolino."
Questa storiella allegorica apparentemente semplice, raccontata da Frank Abagnale Sr. (C. Walken) in una delle prime scene di "Prova a Prendermi" rappresenta la chiave di lettura dell'intero film e il senso di tutta la storia.
Il divorzio dei genitori, dovuto soprattutto ai problemi finanziari del padre, spinge Frank Abagnale Jr. (Leonardo DiCaprio), traumatizzato, a fuggire da casa. Divenuto un abilissimo falsario, attraversa mezza America, spacciandosi per pilota aereo, avvocato, medico, vivendo nel lusso e seducendo diverse ragazze.
L'agente dell'Fbi Carl Hanratty (T. Hanks) gli da la caccia, ma Frank riesce a sfuggirgli puntualmente lasciandolo con un palmo di naso e facendogli fare pessime figure. Questa caccia continua diventa quasi un gioco per Frank, ma è chiaro che il gioco prima o poi è destinato a finire. E tutti i nodi vengono al pettine.
Frank è spinto da un senso di rivalsa, la voglia di reagire a tutto ciò a cui ha dovuto assistere impotente, di riprendere tutto quello che lo Stato ha tolto a suo padre e restituirglielo. Frank vuole diventare quello che purtroppo suo padre non è riuscito ad essere: il secondo topolino. E lo fa a modo suo.
Ma questo è solo uno dei temi affrontati in questo straordinario film: ad esempio il rapporto complicato con la famiglia, la ricerca del padre (tema molto caro a Spielberg e che si ritrova in vari dei suoi film), la cui figura Frank vede proiettata in Carl. Il loro rapporto infatti è ben altro che quello tra guardia e ladro, cacciatore e preda.
E tutto questo Spielberg ce lo racconta in maniera lineare e fluida, servendosi di tutto il suo talento e della sua abilità, e realizzando un film unico e brillante, dal ritmo inarrestabile, che sotto l'apparenza di un divertissement nasconde una visione della società e della famiglia tutt'altro che ottimistica.
Così il regista realizza uno dei suoi film migliori e più personali, dimostrando una visione veramente autoriale, ben lontano dai risultati di altri suoi lavori che in ultima analisi si sono dimostrati niente più che delle macchine per fare soldi (Salvate il soldato Ryan, Jurassic Park).
Ed è ammirevole la disinvoltura con la quale egli riesce a coniugare commedia e dramma (in questo sembra ricordare Howard Hawks o Billy Wilder), alternando scene divertenti a momenti profondamente toccanti.
Ma la vera carta vincente del film è costituita dalla scelta per la parte del protagonista di Leonardo DiCaprio, il più grande attore che si sia visto negli ultimi trent'anni, qui in una delle sue più intense interpretazioni. Essenziale però è anche il resto del cast: abbiamo attori del calibro di Tom Hanks, Martin Sheen e un grande Cristopher Walken, che per la sua interpretazione fu candidato all'Oscar.
Varie le sequenze d'antologia: ad esempio la scena all'aereoporto in cui Frank travestito da pilota e circondato da bellissime hostess sfugge sotto il naso di Hanratty, con in sottofondo "Come Fly With Me" di Frank Sinatra, oppure la struggente sequenza in cui Frank apprende della morte del padre, fugge, arriva davanti all'abitazione della madre e, constatata la realtà dei fatti, si consegna abbattuto nelle mani dell'Fbi.
Fotografia di Janusz Kaminski e belle musiche di John Williams, che comprendono anche diverse canzoni dell'epoca come "The Christmas Song" di Nat King Cole (ma c'è anche una citazione del tema di James Bond, quando il protagonista guarda al cinema Agente 007 - Missione Goldfinger).
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