La recensione su Il Signore degli Anelli. Le due Torri

Non posso dire nient’altro che è stato come essere investiti da un treno!!! Una serie di battaglie una più bella delle altre! Quella finale chiaramente da antologia, ma anche quella contro i Mannari a cavallo, credo di iene, è stata dirompente!! Il tutto condito da paesaggi e suggestioni visive che ti trascinano con forza in quel mondo, proprio in quello stesso momento! E poi i mostri, partendo dal riuscitissimo Gollum, fino ai mostri di Sauroman, sono tutti fatti con tecniche lontane anni luce dal normalissimo digitale (come il bruttissimo Scooby-Doo), e che hanno così reso Gollum reale a tal punto che mi veniva la pelle d’oca vederlo muoversi e parlare!!! In più il concerto di personaggi, ognuno con la sua storia e il suo viaggio, danno alla pellicola quel sapore epico che solo le saghe, e ahimè solo i serial televisivi, sanno darti. È giusto che anche con il cinema si possa giocare alla filosofia, che poi è anche un linguaggio narrativo, del “Dove li avevamo lasciati?”. Il ripresentarsi dei personaggi, della missione, del grande cattivo che ritorna a mietere le sue vittime… be’ credo che non si possa ancora superare questa suggestione. Suggestione che si ripete epicamente in fumetti, libri e prodotti televisivi, uno su tutti “Twin Peaks”, che è più cinema che tv. Ma quanti di noi, da ragazzini, non si sono sentiti un po’ più soli quando finivano le serie dei cartoni animati? Quando si era arrivati all’ultima puntata, dove il cattivo aveva perso, e tu dovevi salutare tutti quei personaggi che ti avevano accompagnato per tempo… Quanti hanno atteso e vissuto con uno specialissimo impatto il ritrovarsi dei vecchi personaggi di un cartoon come di un serial televisivo? Io non nascondo di aver pianto alla fine del cartoon di “Daltanius”, così come mi sono strippato quando ho rivisto la seconda serie di “Twin Peaks”. Il segreto? L’affezionarsi, l’immedesimarsi, il completarsi, con chi vediamo fuori di noi, e lo consideriamo, dopo parcchio tempo, un nostro ideale proseguimento; che parte da noi, ci esce dal corpo, e arriva là in un altro mondo: quello del sogno, dell’irreale, …del cinema.

Su Christopher Lee

Inutile dire che la più grande genialata di tutta la trilogia di LTR è aver prese per i panni del cattivissimo Christopher Lee, icona dell'horror di tutti i tempi, anche se non così vecchio come i suoi pionieri (vedi Luogosi, Karloff..). Io, che nel mio piccolo recito in una compagnia teatrale, recito spesso e volentieri i ruoli dei cattivi, o almeno di validi outsider (tant'è che il mio maestro è un tale Gene Hackman...), posso essere solo contento di questa trovata. Saperlo anche come cattivo di un altro film dal sapore epico come Star Wars II, non fa altro che aumentare l'importanza di Lee nel panorama dei Principi del Male. Avevo veramente paura che quese "icone" del passato horror non tornassero più! Grazie Jackson allora!

Su Sean Astin

Me lo ricordo bellino e simpati nei "Goonies" (capolavoro generazione per queli come me, irripetibile!). Ora vederlo ingrassato, e che cerca di essere profondo, fa uno strano effetto. Lo rimpiango.

Su Elijah Wood

E' uno dei più validi giovani del cinema del presente, ma fa sempre le stesse faccie!! L'ho visto anche in "The Faculty", ed era uguale. Efficace, ma uguale. Lo ricordo in "Forever Young", se non sbaglio, e capivo che sarebbe arrivato lontano, anche perchè aveva avuto la fortuna di sconfiggere l'antipatico Culkin di "mamma ho perso l'aero", in un thriller abbastanza carino come "L'Innocenza del Diavolo". Non posso nascondere, che di questo episodio, solo Douriff e "Gollum" sono stati i due attori che vederli recitare mi sbarellavano!!! "El Senor de los Anillos 2"? Da vedere!