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Alien

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Alien

di rickdeckard
9 stelle

Teso e angosciante, curatissimo nel comparto tecnico, espressivo e visionario nella messa in scena e sublimato da una regia magistrale, Alien infonde un viscerale senso di claustrofobia, ansia, ineluttabilità, terrore, talvolta anche disgusto nello spettatore, scavando profondamente nel suo inconscio e nelle sue paure più recondite e irrazionali.

Voto 9,5

Accolto alla sua uscita con un certo scetticismo e snobbato da parte di molti critici rinomati, Alien si è in seguito imposto come uno dei capolavori della fantascienza di tutti i tempi e uno dei film di genere più importanti di sempre. Partendo infatti da una perfetta miscela tra body horror e fantascienza distopica (entrambi generi che questo film ha influenzato pesantemente), Ridley Scott costruisce un’opera tanto semplice nella struttura narrativa quanto complessa e stratificata nelle tematiche: sotto gli ormai noti (e, in futuro, ampiamente abusati) luoghi comuni del monster-movie, infatti, si cela un’attenta riflessione sul tema della maternità, qui intesa come periodo di difficile gestazione e creazione dell’individuo che, già nel suo stato embrionale, rischia di essere contaminato irreversibilmente dal Male; i personaggi, dunque, sono al contempo ospitanti e nascituri, racchiusi, o meglio imprigionati, in un grembo materno, simboleggiato dall'astronave (il cui computer di bordo è chiamato non a caso "madre"), sempre più ostile e pericoloso con il procedere lento ma inesorabile del racconto. La strenua lotta per la sopravvivenza portata avanti dai membri dell’equipaggio rappresenta metaforicamente il loro confronto (anche interiore) contro la paura dell’ignoto e contro l’alieno, perfetta incarnazione fisica del Male puro e sconosciuto, spietato e assolutamente privo di qualsiasi empatia, impossibile da fronteggiare con mezzi razionali (in questo caso scienza e tecnologia) proprio perché materializzazione dell’irrazionale. A tal proposito, risulta significativa e assolutamente geniale la scelta di contingentare sapientemente le apparizioni dello Xenomorfo, rendendolo ancora più temibile e misterioso. Altrettanto memorabile è il comparto tecnico, arricchito non solo da effetti speciali ancora oggi notevoli, ma anche da una fotografia splendidamente cupa e da una messa in scena a dir poco suggestiva, visionaria, sensazionale, che restituisce perfettamente l'angustia delle ambientazioni. Teso, angosciante e sublimato da una regia magistrale, Alien infonde un viscerale senso di claustrofobia, ansia, ineluttabilità, terrore, talvolta anche disgusto nello spettatore, scavando profondamente nel suo inconscio e nelle sue paure più recondite grazie anche a quella che, probabilmente, è la massima espressione della concezione pessimista e negativa dell’extraterrestre al cinema. Sigourney Weaver, allora quasi esordiente e affiancata qui da ottimi comprimari, ha carisma da vendere e delinea la figura di una memorabile eroina, modello di riferimento per tutti i personaggi femminili forti e indipendenti apparsi successivamente sul grande schermo.

P.S. Qui la mia recensione di Aliens - Scontro finale (1986) di James Cameron //www.filmtv.it/film/247/aliens-scontro-finale/recensioni/976979/#rfr:user-101427

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