Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Scott officia le nozze tra fantascienza e orrore, innovando entrambi dalle fondamenta.
"Parla Ripley, unica superstite del Nostromo. Passo e chiudo": a dirlo è Sigourney Weaver, allo stremo delle forze per la raccapricciante battaglia intrattenuta con la melmosa creatura xenomorfa infiltratasi nel cargo intergalattico da lei abbandonato e detonato. Parole lapidarie, che sigillano un senso di oppressione onnipresente nel secondo lungometraggio di Ridley Scott. Nel dirigere una sceneggiatura di Dan O'Bannon e Ronald Shusett (poi modificata da Walter Hill e David Giler), Scott officia le nozze tra fantascienza (l'ambientazione futuristica) e orrore (l'incombenza del mostro misterioso all'interno dell'astronave), innovando entrambi dalle fondamenta. Si serve di effetti speciali avanguardistici (all'epoca insigniti dell'Oscar), dei meravigliosamente ributtanti animatronic di Carlo Rambaldi e di scenografie portentose, con influssi narrativi (oppure visivi) de Il pianeta proibito, Il mostro dell'astronave, La cosa da un altro mondo e Terrore nello spazio. E asseconda l'intuizione di annientare il maschilismo imperante incentrando il film sulla solida figura dell'eroina Weaver. Non è raro, però, che la "teoria" – valicare certi limiti equivale a minacciare la natura, e quindi anche se stessi (per questo l'ignoto assume le sembianze di un parassita) – sia messa un po' in ombra dalla "pratica", cioè dalla voglia di stupire ad ogni costo. Ciò malgrado, un autentico diamante.
Abbastanza popolare la colonna sonora di Jerry Goldsmith.
Film ECCELLENTE (9) — Bollino ROSSO (vietato ai minori di 14 anni)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta