Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Lo sconcerto che mi ha lasciato il film Prometheus (2012 - di Ridley Scott, che si è proposto come prequel della saga di Alien) mi ha spinto ad una revisione di tutta la filmografia sul più mitico dei mostri fantascientifici (e anche di quei film che lo hanno visto combattere con i Predators). Il risultato è che questo primo Alien è un prodotto molto apprezzabile (voto 8/10), ma inferiore al secondo e terzo, rispettivamente diretti da James Cameron e David Fincher. In realtà, il secondo è pressoché irraggiungibile per spettacolo e azione. Ma arriviamo al dunque...
L'equipaggio della astronave mercantile Nostromo è in letargo criogeno, in viaggio di ritorno verso la Terra con un carico di minerali. Tutti vengono svegliati dal computer di bordo dopo che questi ha intercettato una trasmissione risalente ad una forma di vita da un pianeta vicino. Discesi sul pianeta, dopo alcune indagini, Kane (John Hurt), membro dell'equipaggio, scopre delle uova all'interno di una nave non identificata. Una forma di vita esce dall'involucro delle uova e si attacca al suo viso. Tornano sulla Nostromo e tentano di staccare la creatura dal volto di Kane, ma senza successo. Poco tempo dopo, la creatura stessa si stacca dal viso di Kane, che viene ritrovato morto. Mentre l'equipaggio si prepara a ritornare in letargo per continuare il viaggio verso la Terra, accade qualcosa di straordinario che scatena una minaccia ancora maggiore per la nave e il personale di bordo.
Il mio primo pensiero è stato che la Nostromo si percepisce davvero come un'astronave gigantesca e reale, il design della creatura aliena è incredibilmente curato. Per essere un film del 1979, la scenografia e gli effetti speciali non mostrano i segni dei tempi. E' un film che sa invecchiare in modo eccellente. Ovviamente alcuni aspetti del film sono invecchiati notevolmente; come ad esempio i computer e la strumentazione ci sembrano vintage. Ma oggi anche tutto ciò che è stato prodotto cinque anni fa e che non è touch screen può sembrare anacronistico o non moderno.
Un altro aspetto che ho apprezzato è stato l'uso di luce e ombra. La luce è utilizzata in modo vigoroso, ma non direttamente, invece sembra rimbalzare sull'obiettivo della fotocamera e questo non solo crea una sensazione ultraterrena, ma aiuta anche a oscurare alcuni parti della inquadratura in modo da poterci dare quel senso di insicurezza derivante dal sospetto che nell'ombra ci sia nascosta qualcosa. C'è la sensazione che qualcosa sia in agguato nelle tenebre e questo fa aumentare la tensione. Gran parte del film è girato in ambienti bui, ma mai claustrofobici, con sole poche potenti luci sparse per la scena. Io odio i film bui, ma non è il caso di Alien, la cui visione è piacevole proprio per il sapiente uso delle luci.
La trama e la sceneggiatura sono buone; il film non ha paura di prendere il suo tempo. Il film non inizia con le pistole a tutto gas o con un invasione aliena, questo metodo in un lento crescendo funziona a favore di una graduale progressione della tensione. Tutto il cast da un'ottima interpretazione. Sigourney Weaver è brillante, lei sorregge la terzultima parte del film insieme ad Alien sino al finale e lo fa meravigliosamente.
Ciò che c'è di tremendamente impressionante, o almeno lo è stato per me, non è tanto l'adulto Alien, quanto il parassita che si attacca al viso e inserisce i suoi tentacoli fino in gola al fine di seminare una nuova creatura. Infatti, penso che una delle scene più forti del cinema di fantascienza sia proprio quella in cui il membro dell'equipaggio, mentre mangia voracemente, è preda di convulsioni, si contorce, si distende sul tavolo e dal torace, che si squarta, esce il piccolo Alien. Scena davvero mostruosa!! C'è qualcosa di quasi freudiano in molte parti del film (o almeno così credo).
E' evidente che consideri Alien un vero capolavoro ai vertici della storia del cinema di fantascienza.
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