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Alien

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Alien

di Lord Holy
6 stelle

Mai una nomea fu più fatale. Dato l'incommensurabile quantitativo di elogi, tanto da consentirgli di scalare la vetta fra i migliori del suo genere, mi sarei aspettato legittimamente di poter assistere a chissà quale meraviglia. Avendone sempre rimandato la visione, per un motivo o per l'altro, quando finalmente colgo l'occasione giusta, ecco dietro l'angolo sbucare improvvisa una cocente delusione. Davvero non credevo possibile il riscontrare quei sostanziali difetti di sceneggiatura che sovente affliggono i suoi pessimi consimili, tra imitazioni e pseudo eredi. Ero erroneamente persuaso che il "capostipite" ne fosse immune. Con mio sommo rammarico, devo testimoniare il contrario.

Il problema non è affatto la componente di fantascienza. Certo, invecchiando per il trascorrere del tempo, essa rischia di essere tramutata in obsolescenza, ma con un briciolo di elasticità mentale ciò non può rappresentare un ostacolo, contestualizzando l'opera per la sua età effettiva. No, il grave errore-orrore è invece soltanto nella seconda anima horror, riassumibile in un semplice concetto: la comicità involontaria. L'intreccio è, infatti, prevedibile nello scadere in un ridicolo assurdo (e non voluto, ovvio), che inevitabilmente abbatte e vanifica quanto di buono vi potrebbe essere. La maggior parte dei personaggi, poi, agisce purtroppo contro natura e ogni logica umana, come mere pedine da sacrificare senza un briciolo di senno. Capisco che in certe situazioni il cervello possa non funzionare a pieno regime, però a tutto c'è un limite. In codesta maniera non è affatto credibile e dilapidata è qualunque possibilità di sentirsi minimamente coinvolti ed emotivamente partecipi della loro sorte. Dopo aver gridato allo scandalo la prima volta e aver sorriso alla seconda, alla terza non si potrà resistere e ci si abbandonerà ad una più cinica, sguaiata ma liberatoria risata. Verrà naturale simpatizzare e tifare per il mostro di turno, almeno godendo di quei momenti insani (che macabro... ti fa sembrare così sadico), in virtù del principio di selezione naturale delle specie, secondo cui gli individui più inetti o deboli sono destinati a soccombere.

Fortuna vuole che l'irritazione sia almeno moderatamente mitigata dalla tensione costante, che regge nonostante il ritmo compassato, e dall'interesse comunque innegabile nei confronti di un paio di protagonisti, fra i quali citerei i meritevoli Sigourney Weaver (Ellen Ripley) e Ian Holm (Ash) - John Hurt (Kane) ha un ruolo minore. Oltre alla scontata menzione della suggestione visiva e sonora, per l'epoca di sicuro impatto, ma capace di non sfigurare nemmeno ai nostri giorni. Questi pochi (ma buoni) aspetti salvano appunto il risultato dal baratro. Il (presunto) capolavoro rimane però un lontano miraggio.

Sulla trama

Durante il ritorno da una missione interplanetaria, l'equipaggio dell'astronave da carico Nostromo capta un segnale di soccorso proveniente da un asteroide. Scesi su un suolo sconosciuto, gli astronauti dovranno affrontare una creatura mostruosa, una forma di vita aliena. La loro esistenza cambierà per sempre...

Sulla colonna sonora

Formalmente è di Jerry Goldsmith, ma il travaglio di divergenze e manomissioni ne rende ambigua la paternità.

Cosa cambierei

La sceneggiatura.

Su Ridley Scott

Trae il meglio dal soggetto, grazie al suo talento caratteristico di abile narratore e di efficace affabulatore.

Su Sigourney Weaver

L'iconica eroina Ellen Ripley si fonda sui vantaggi dati dal suo innato carisma e dalla sua tipica energia.

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