Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Secondo lungometraggio di Ridley Scott, girato dopo l'acclamato esordio di "I duellanti", è un film di SF (science-fiction) mescolato con l'horror che può contare su una messa in scena curatissima: Scott ha conferito un notevole rilievo all'illuminazione, alle scenografie della navicella Nostromo, e anche il ritmo è sapientemente dosato, generalmente lento, ma con accelerazioni improvvise e terrificanti (una delle più impressionanti è l'uccisione di un robot umanoide... ma non posso rivelare la sua identità). Il confronto finale fra una Sigourney Weaver al culmine della sua sensualità e la creatura fallica ha suscitato interpretazioni psicanalitiche, ma a mio parere è meglio godersi il film nei suoi valori puramente cinematografici, a partire dalla costruzione della suspense svolta con grande intelligenza, che non andare a cercare significati da "favola filosofica" alla "2001:Odissea nello spazio" (sicuramente il dibattito potrebbe essere ampio e complesso, ma il film sembra guardare più a certi esemplari anni '50 come "The thing from another world" di Christian Nyby e Howard Hawks, che non a Kubrick). Accolto con sufficienza dalla critica dell'epoca, in seguito è stato giustamente rivalutato come grande film, anche se secondo me non arriva proprio ai vertici del successivo capolavoro "Blade runner". Inquietante la creatura aliena, ideata dal pittore surrealista svizzera H.R. Giger e dal nostro Carlo Rambaldi che vinsero l'Oscar per gli effetti speciali, suggestiva la colonna sonora di Jerry Goldsmith, che però venne solo in parte utilizzata dal regista e spesso integrata con altri brani. Nel cast spicca naturalmente la Weaver insieme ad un ottimo Ian Holm, ma non tutti i ruoli sono ugualmente approfonditi (il critico americano Vincent Canby disse addirittura che "certi ruoli sembrano scritti da un computer").
voto 9/10
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