Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
La terapia di gruppo di una manica di disperati è guidata da una vegliarda analista che ha la bella idea di crepare durante una seduta. Lasciati in mano ad un cristo che non si fa vivo nonostante tante suppliche (emblematico l'urlo del morettiano paziente Fabio Traversa durante il funerale), i derelitti decidono di procedere senza l'ausilio di uno specialista. E tra accadimenti sfortunati e perdite di morale forse intravedono una speranza di salvezza. Dopo alcuni anni di appannaggio cinematografico, Carlo Verdone torna sui suoi passi con un'adorabile commedia corale nel quale inserisce molti piccoli drammi tra il grottesco e il ridicolo e disegna i personaggi con affettuosa ed impietosa rassegnazione. Commedia polifonica ed agrodolce che rappresenta uno snodo importante nell'itinerario di Verdone (qui inetto e sottomesso), è l'espressione di un cinema medio d'autore che strizza l'occhio tanto al grande pubblico quanto al favore critico. Il punto di forza sta nel cast in cui spiccano Antonio Catania che prende sempre treni, Lucia Sardo tinta e col lifting, Margherita Buy ironicamente nevrotica, Sergio Graziani padre dispotico di Verdone e Remo Remotti inserviente.
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