Regia di Béla Tarr vedi scheda film
Non siamo ai livelli del successivo 'Le armonie di Werckmeister', a mio avviso più compatto, ma il cinema di Bela Tarr è sempre qualcosa di diverso da qualunque altro. Anche se la durata è inferiore alle due ore, a volte la pellicola ruota troppo su se stessa e la narrazione ne risente. Le lunghe sequenze sono comunque sempre di un rigore fuori dal comune. Come suo solito, anche questa opera è ambientata in un paese di minatori dell'Ungheria in un periodo imprecisato e l'atmosfera è sempre da apocalisse prossima ventura, dove i personaggi trascinano stancamente le loro esistenze. Voto: 8. (v.o.s.)
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