Regia di Béla Tarr vedi scheda film
Una serie di bellissimi quadri che si susseguono; immagini deliziose e terribili composte in geometrie che danno i brividi, e tutto il tempo, alla fine di ogni inquadratura, per gustare ogni particolare del quadro. Il film non è molto di più, qualcuno direbbe che il cinema non è molto di più. Io no: sono bellissime le immagini che Béla Tarr propone, di una fredda bellezza difficile da spiegare, e geniali sono alcune scene, alcuni dialoghi, alcuni squrci di poesia; eppure lo sfilacciamento della trama narrativa è così continuo, così estenuante, che si fa fatica a seguire il film: il messaggio resta chiaro, grazie soprattutto alle straordinarie immagini, eppure la difficoltà nel seguire la storia sono innegabili. Dunque un film bello, bellissimo, ma a tratti terribilmente noioso. Per me il cinema è altro
Grande costruttore di quadri e di sequenze, di geometrie e di alchimie visive. Grande regista dell'immagine, che con la sola immagine sa raccontare il senso di un film. Eppure un regista non può essere solo un creatore di immagini e di emozioni: senza una trama narrativa che regga, la meraviglia delle immagini viene intaccata dal sonno...
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