Le giornate di Karrer si snodano tutte uguali, in un errare scandito dal rumore di una teleferica o dal battere della pioggia. Il tentativo di coinvolgere altre persone nella propria esistenza sarà fallimentare, e a Karrer non resterà altro che odio e solitudine...
Note
Un'altra esemplare e inesorabile parabola dal grande autore magiaro.
Karrer (Miklos B.Szekely) quando non è intento a fissare dalla finestra della sua abitazione i carrelli sospesi sulla teleferica che trasportano il carbone, passa il suo tempo al bar Titanik. Qui lavora la cantante (Vali Kerekes) di cui è innamorato, l'unico spiraglio di luce in mezzo a tanto buio. Vive di espedienti Karrer, aiutandosi anche con affari poco leciti. Ne ha uno per le… leggi tutto
"L'inconsolabilità delle cose". Dopo i primi estenuanti tre quarti d'ora riusciamo a penetrare Perdizione, il film della svolta e in questo senso una delle prime analisi del vuoto in bianco e nero del regista ungherese, che contenuto e riflessivo realizza il suo primo inno alla ridondanza. Le cose, in questo senso, si sono svuotate, si sono fatte espressione eloquente ma muta della… leggi tutto
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Da giorni la pioggia è una costante delle (almeno mie) giornate, è decisamente autunno e bisogna accettarla sperando ovviamente non dia luogo a disastri che purtroppo ci siamo abituati a vivere sempre…
Bela Tarr o lo ami o lo detesti; non esistono vie di mezzo. Io, anche in considerazione della mia foto-profilo, non do adito a dubbi! “Perdizione” è ancora una volta una pellicola sulle miserie dell’uomo e l’ossessivo perseverare del regista ungherese su questo concetto è forse l’unico suo limite. “Perdizione” è il film della…
In un grigio paese (piove dall'inizio alla fine del film) tagliato fuori dal mondo Karrer (Szekely) sembra uscire finalmente dalla propria apatia, coinvolge in loschi traffici il marito della cantante (Kerekes) del Bar Titanik,per rimanere solo con lei.Quinto film del regista dove evidenzia uno stile maturo e piu' che l'intreccio ,contano i personaggi e le atmosfere con piani-sequenze…
Pochi registi riescono a comunicare un senso di disperazione come Bela Tarr; questo "Perdizione", il cui titolo parla già chiaro, è sulla stessa lunghezza d'onda del successivo "Satantango", sia quanto a stile che quanto a contenuto. Riguardo al primo, il film è composto da una serie di piani sequenza, animati (si fa per dire) solo da lentissimi carrelli laterali. Il…
In una desolata pianura ungherese, il solitario Karrer trascorre le sue giornate a guardare la pioggia e la funivia, pensando sempre a Vali, una cantante sposata con Willarsky, suo amico. A quest’ultimo Karrer gira un affare losco per portarlo lontano da casa ed avere il tempo di conquistare la donna.
Con Béla Tarr la macchina da presa sa scomparire. I volteggi, i…
Terra, anzi fango, pioggia fitta, cani randagi che scorrazzano nella notte, rischiarati dalla luce fredda e impermeabile dei neon che sovrastano il Titanik Bar; città in cui palazzoni grigi lasciano spazio a piazzali desolati dove l'acqua della pioggia tracima in laghi e pozze gelate; Karrer fissa l'orizzonte infinito, dove dal nulla spunta una teleferica che attraversa l'orizzonte…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perché il…
"L'inconsolabilità delle cose". Dopo i primi estenuanti tre quarti d'ora riusciamo a penetrare Perdizione, il film della svolta e in questo senso una delle prime analisi del vuoto in bianco e nero del regista ungherese, che contenuto e riflessivo realizza il suo primo inno alla ridondanza. Le cose, in questo senso, si sono svuotate, si sono fatte espressione eloquente ma muta della…
"Kárhozat-Perdizione" diretto nel 1987 da Béla Tarr,devo dire che mi è piaciuto molto. Il Film si svolge in un luogo non meglio definito della pianura ungherese, dove piove costantemente e raccontano le giornate di Karrer,passate principalmente al Bar Titanik e di coinvolgere altre persone nella propria esistenza. Il Film prodotto dalla Hungarian Film Institute in collaborazione…
Il film che inaugura l'età d'oro del cinema tarr-iano è una sintesi anticipata di tutto ciò che il grande regista ungherese avrebbe proposto nel ventennio successivo. Lasciato alle spalle il brillante e personale "apprendistato" sulla scia ora di Cassavetes ("Nido Familiare") ora di Forman ("Rapporti prefabbricati"), all'insegna di mestissimi spaccati di quotidianità domestica nella…
Vi rivelo una cosa : c'è pure un biglietto da pagare. Mbèheèeeeeh, mbèheèeeeeh ! Li sentite ? Stanno arrivando. Son già qui. Siamo noi. Un pifferaio serve sempre. Dov'è la speranza ? Spiaggiata, scava…
Il lungo piano sequenza iniziale è probabilmente un piccolo manifesto ideologico della visione cinematografica secondo Bela Tarr, spostando quasi impercettibilmente il punto di vista e allargandone l'orizzonte temporale, lo scenario della vita può cambiare in modo determinante, è la vita che si trasforma in arte. Il protagonista, Karrer, vive di espedienti, in una condizione esistenziale di…
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