Regia di So-dong Kim vedi scheda film
FAR EAST FESTIVAL 26 - RESTAURI
Bong-su è un contadino che si sfianca assieme a moglie e figlio per riuscire a stento a non morir di fame da cui che produce l'avara terra che egli coltiva ormai da generazioni.
Deciso a riscattarsi da tutti i debiti contratti, cerca dapprima di riconvertirsi al mestiere di commerciante, ma senza successo a causa dell'inesperienza totale in tale settore. Inoltre, dopo aver vinto una discreta somma al gioco con i paesani e uno scaltro strozzino, l'uomo sperpera tutta la vincita con nuove puntate e si trova costretto a vendersi il bue per poter riparare i debitori.
Non contento in città, giunto per cedere a malincuore l'utile bestia, il contadino si fa truffare da due ladri in combutta. Devastato, torna al villaggio, trova dei soldi dello strozzino, da lui persi durante una colluttazione con una giovane donna che l'uomo tentava di violentare, innamorata dell'onesto figlio dell'agricoltore, Bong-su finirà per causare la morte del vecchio aguzzino.
Ma, ironia della sorte, la polizia riconoscerà come colpevole l'innocente figlio di costui, lungo un finale teso e amaro.
Diretto nel 1958 da Kim So-Dong, Money è una delle più eclatanti dimostrazioni di come il neorealismo italiano abbia trovato seguito nella società coreana di pochi anni successivi.
La storia è condotta con mano sicura osservando lo stile e i parametri narrarivi propri del melodramma, ma restando strettamente legata ad un realismo che rende tutto più drammatico e impellente. La scena finale della plateale disperazione dello sfortunato protagonista mentre insegue invano il treno che porta in carcere il figlio innocente, ricorda la famosa e non meno drammatica scena finale di Roma città aperta con la Magnani in corsa ed agonizzante.
È un film splendido ed indimenticabile questo Money.
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