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Wonder Family

Regia di Yang Song, Song Yang vedi scheda film

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La recensione su Wonder Family

di EightAndHalf
6 stelle

Decidere da dove iniziare per parlare di Wonder Family (in giro su internet lo si trova anche col titolo Advancing of ZQ) è difficile tanto quanto capire da dove effettivamente inizi il regista Yang Song quando attacca coi titoli di testa, per raccontare di una famiglia che a causa di un casualissimo meteorite assume i canonici superpoteri: invisibilità, levitazione, immortalità, superforza. È il cortocircuito che rende Wonder Family forse il film originale che non sembra, questo confondere tanto le forme per nascondere la solennità intrinseca di un canovaccio come quello del film di supereroi. L’interesse è tutto nelle strategie della confusione: un antagonista che parodizza Putin ed è violentissimo con tutti ma non è in grado di dire le bugie; un protagonista costretto a rivalutare il rapporto coi suoi familiari rozzi e paesani; una giovane bellezza russa che, a costo del buon senso, vuole vendicare suo padre uccidendo il simil-Putin che lo uccise a sua volta anni addietro.

L’effetto, comicissimo, è quello della matrioska, perché dietro il film demenziale per famiglie alla Disney Channel in mandarino c’è forse la capacità coreografica della scuola di Stephen Chow (Kung Fusion), e ancora più all’interno, a scoprire tutti gli strati della cipolla, c’è anche un’insolita presa di posizione politica che mette a confronto (e contro!), senza esclusione di colpi, russi e cinesi in terra nevosa siberiana, con conseguenze che il loro presente di adesso 2024 (quello della Cina) non tollererebbe, né forse ammetterebbe più nelle sale – visto che il film, in Cina, è uscito nel luglio 2023. C’è da restarne storditi: un film violentissimo senza un filo di sangue, e un film politicamente eversivo che allo stesso tempo invita al riscoprire la famiglia come valore assoluto del volemose bene a prescindere da chi ne sia effettivamente parte, ben oltre il legame di sangue. Quasi queer, ma queer non è. Non è per nulla chiaro, ma in mezzo a tutto questo potrebbe esserci lo stato dell’arte delle cine-cose che può creare la pura demenza.

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