Regia di Yimou Zhang vedi scheda film
FAR EAST FESTIVAL 26 - CONCORSO "Grand master political thriller"
Quando la politica e l'economia si uniscono come a formare una diabolica e famigerata liaison famiare, i destini di una intera città finiscono per dipendere da due individui potentissimi e intoccabili.
Nella ipotetica metropoli fantasmagorica, spettacolare e "under the light " di Jinjiang (in realtà la scenografica metropoli cinese di Chongqing), un tentativo di mediazione a seguito di un sequestro di un autobus da parte di un disperato, improvvisato dal dinamico e coraggioso vicesindaco della città, si rivela un vero e proprio monito nei suoi confronti da parte dell'immobiliarista più potente del luogo, che poi si scopre essere anche suo cognato.
Il figlio adottivo del vicesindaco, abile poliziotto adombrato dalla figura ingombrante paterna, scoprirà sulla sua pelle dove hanno osato arrivare potere politico ed economico per far passare incontrollati i reciproci tentativi di corruzione che li hanno resi così potenti. Entro quel segreto famiare, custodito in un vecchio cellulare appartenuto ad una vittima eccellente, è contenuta tutta una storia di abusi e corruzione durata oltre un trentennio.
Zhang Yimou, grandissimo regista ospite al Far East Festival numero 26 ove ritirerà il doveroso Gelso d'Oro alla carriera, torna dopo un ventennio alla contemporaneità metropolitana e lo fa con un robusto, eccellente thriller politico galvanizzante e girato alla perfezione, interpretato da un cast spettacolare (Zang Guoli è il carismatico vicesindaco, Lei Jiaying il suo complessato ma orgoglioso figlio adottivo in cerca di verità, Yu Hewei il cinico affarista cognato del politico) entro cui riconosciamo almeno, in un ruolo centrale ma solo apparentemente defilato, la magnifica presenza della sempre affascinante attrice e regista Joan Chen.
Un film su distorsioni politico economiche che nascono da sotterfugi e crimini tremendi che si è cercato di nascondere tra le fondamenta di una costruzione familiare che inizia finalmente a cedere e a mostrare tutto il marcio delle sue fondamenta.
Un gran film, affascinante nella fotografia e nel ritmo concitato, che ricordano per certi versi lo stile eccellente e la mano sicura di Ridley Scott nel suo troppo dimenticato ma eccellente thriller Black Rain del 1989.
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