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A Complete Unknown

Regia di James Mangold vedi scheda film

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La recensione su A Complete Unknown

di steno79
8 stelle

Ho visto con interesse "A complete unknown", ma la visione mi ha lasciato alcuni inevitabili dubbi di fondo, che probabilmente potrò sciogliere soltanto rivedendolo. Il problema principale è la mia scarsa conoscenza del personaggio Bob Dylan, nonostante si tratti di uno dei più grandi e influenti cantautori del 900; il film di Mangold è un biopic di fattura classica, molto diverso dalla reinvenzione fantastica del personaggio che fece Todd Haynes con "I'm not there", con cui probabilmente è meglio non paragonarlo. "A complete unknown" si concentra su un periodo di soli 5 anni della vita del musicista, più o meno dai 20 ai 25, con Dylan che all'inizio si presenta in maniera baldanzosa da un malato Woody Guthrie e da Pete Seeger, si fa notare per la sua bravura nell'interpretazione di pezzi folk, piano piano estende la sua fan base fino a diventare un nome di punta, passa attraverso controverse relazioni con l'affascinante Sylvie Russo e la collega Joan Baez, con cui spesso duetta sulla scena, fino alla decisione di aprirsi al rock e alla chitarra elettrica che suscita viva opposizione in tutti i sostenitori del folk al Newport Festival.

Come accennavo, in questo caso gioverebbe ad una valutazione più approfondita la conoscenza del personaggio e della prima fase della sua carriera musicale, anche perché il film è pieno di esibizioni canore del protagonista. Il contesto ambientale della New York dei primi anni 60 è reso con grande attenzione anche scenografica, ci sono frequenti passaggi che aiutano a comprendere l'atmosfera dell'epoca anche attraverso inserti visivi o brani di programmi televisivi che parlano soprattutto di politica. Il personaggio Dylan è sviscerato con ricchezza di notazioni oppure rimane "a complete unknown", come ha sostenuto qualche detrattore? Secondo me è proprio la sua caratterizzazione, anche negli aspetti meno gradevoli e in una certa presunzione e sfrontatezza che spesso ostenta, che costituiscono la carta vincente della pellicola, il suo maggiore motivo di interesse, su cui Timothee Chalamet ha trovato una nuova fantastica occasione per un'interpretazione fra le sue migliori in assoluto, anche vocalmente di ottimo livello, in base a quello che leggo in giro.

Per il resto, il film risulta infarcito di canzoni, sicuramente piacevoli da ascoltare grazie all'ottima esecuzione, in più occasioni anche trascinanti ed emozionanti, anche se alla lunga forse tolgono qualcosa alla narrazione che procede come in un film biografico di tutto rispetto, ma dove il non esperto del cantante avverte una qualche sensazione di incompletezza, soprattutto nel versante privato delle relazioni con le due donne, mentre ci si dedica in maniera preponderante ad aneddoti legati alla sua svolta "elettrica" e al concerto di Newport dove la folla e i suoi manager si ribellano, e dove è stato operato un innesto di un concerto inglese svoltosi circa un anno dopo, ma che secondo gli esperti di Dylan funziona anche in questa maniera. Oltre a Chalamet, giustamente elogiato, il cast può contare su ottime prestazioni di Monica Barbaro, bravissima in particolare quando reinterpreta il repertorio di Joan Baez, ma anche un Edward Norton commovente in un personaggio di folk singer di altri tempi con moglie giapponese e fiero sostenitore della tradizione, ma altrettanto fieramente nemico della svolta rock del menestrello.

James Mangold piazza anche una partecipazione di Johnny Cash, che era il protagonista del suo precedente "Walk the line", interpretato da un Joaquin Phoenix altrettanto camaleontico, e nel complesso dirige un nuovo film che ne ricalca in qualche modo l'andamento, portando a casa un risultato pregevole, forse uno dei migliori risultati della sua carriera.

Voto 8/10

Monica Barbaro

A Complete Unknown (2024): Monica Barbaro

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Ultimi commenti

  1. ezio
    di ezio

    Mr.Tambourine Man....ottimo Stefano,grazie....

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