All'inizio degli anni '60, il giovanissimo Bob Dylan viene dal Minnesota ed è ancora completamente sconosciuto ma comincia a farsi un nome nell'influente scena musicale newyorkese del periodo. La sua carriera ha un'ascesa fulminea: le sue canzoni e la sua mistica diventano un punto di riferimento e una sensazione a livello mondiale. Un periodo esaltante, culminato in una rivoluzionaria esibizione (con strumenti elettrici) al Newport Folk Festival nel 1965.
Da Dilanyano convinto sarei propenso ad essere buono con "A Complete Unknown", fosse solo per le canzoni emozionanti eseguite da uno Chalamet ben calato nei panni di Bob Dylan. Ma da cinefilo altrettanto convinto non posso negare che il film investe troppo sugli amori contrastati dell'uomo per restituirci per bene la complessa umoralità del poeta.
Non mi piace Chalamet, lo ritengo un attore sopravvalutato, e il film non mi ha entusiasmato, ma è molto ben diretto. Bravo Edward Norton. Tra i molti, forse troppi, brani, spicca l'immortale e sempre emozionante "Blowin in the wind". 3 stelle e mezzo
Tra un numero musicale e l'altro ci si annoia alla grande in un piatto biopic che sembra costruito solo per permettere a Timothée Chalamet un'ottima interpretazione mimetica di Dylan, ma in 2 h 21' non ci racconta nulla di interessante della personalità del cantante né della sua visione del mondo e della vita.
Mangold, consapevole che riassumere un artista complesso e sfuggente come Bob Dylan è cosa impossibile, usa gli espedienti tecnico-stilistici del cinema (e oltre 40 canzoni del periodo 1961-’65), per restituirne almeno e soprattutto la grandezza musicale, a “scapito” delle vicende personali e collettive. Cast ottimo, ma script un po’ sfilacciato.
Non si approfondisce l’aspetto psicologico dell’uomo Dylan. E nemmeno si sente l’anima di quegli anni. Il film procede ad inerzia tra canzoni e vicende sentimentali dal fiato corto. Certamente bravo e in parte Chalamet compreso il cast. Ma il film non coinvolge anche se si fa vedere!
Più che un film un concerto perenne. Molto agiografico. Nessuna profondità psicologica sul personaggio o aspetti, curiosità della sua vita. Anche privata. Solo molte, molte canzoni che trattandosi di un film non bastano. In short, A Complet Unknown
Almeno il titolo è azzeccato.
Negli ultimi anni, i biopic musicali stanno spopolando. Tra grandi successi (Bohemian Rhapsody) e dolorosi flop (Better man), racconti intimi (Control) e altri che puntano molto sull’energia (Rocketman), tra titoli che si prendono la briga di coprire una vita intera e altri che invece scelgono di concentrare i loro sforzi su pochi ed esplicativi frangenti, con autori che fanno sentire la… leggi tutto
Sarà proprio a causa del titolo, 'A complete Unknown' - cioè un completo sconosciuto - che Bob Dylan, tale è e tale rimane, anche e nonostante quasi due ore e mezzo di un film povero.
Amanti di Bob Dylan e di Timothée Chalamet il 23 gennaio per voi esce al cinema 'A Complete Unknown'. Purtroppo rimarrete solo con l'ascolto di qualche hits,… leggi tutto
Il ventenne Bob Dylan arriva a New York nel 1961 per incontrare il suo idolo, il musicista folk Woodie Guthrie , ricoverato in ospedale ed assistito da Pete Seeger, che diventerà mentore dell'aspirante cantautore, che si afferma dapprima nella scena newyorkese e poi giunge a vasta fama con la pubblicazione dei primi dischi. Bob è allora fidanzato con la sua… leggi tutto
I primi passi, non troppo indecisi, compiuti da un ventenne Bob Dylan, possono forse essere accompagnati anche da chi non ne conosce alla perfezione lo stile musicale, se non attraverso le sue hit più celebrate. La pellicola del 62enne James Mangold, che con Quando L’amore Brucia L’anima – Walk The Line (Walk The Line; 2005) era già approdato nell'impervio mondo…
Le metriche della seconda settimana di programmazione di Follemente di Paolo Genovese offrono ormai sufficienti elementi per confermare che, oltre ad una valida campagna di marketing che generalmente agisce sulla prima…
Non ci siamo...pare che a Hollywood negli ultimi anni sia entrata in vigore una regola non scritta: un film per ritenersi "importante" deve durare più di due ore, indipendentemente da qualsiasi altra cosa, soggetto, sceneggiatura, attori ecc. ecc.
Il problema sorge quando la storia che vuoi raccontare proprio non ce la fa a reggere una durata simile e la stiracchi oltre ogni limite…
Film narrativo che segue l'attuale moda dei biopic sui cantanti famosi. Un film biografico è un tipo di racconto che pretende di riprodurre la realtà dei fatti e delle persone, quindi è, perciò stesso, un'operazione deliberata di contraffazione; il tentativo di orientare l'immaginario collettivo dall'alto; di condizionare la rappresentazione della realtà. Siamo…
Su Bob Dylan è già stato detto tutto quello che c'era da dire con il film di Todd Haynes, "I'm Not There". Detto questo, James Mangold ha voluto scattare una sua fotografia del Dylan del primo periodo, con al centro la svolta elettrica di Newport 1965, e, così facendo, ha evitato la trappola di un "bio pic" totale, impossibile da fare, centrando l'obiettivo. Tanto di…
Non ci voleva tanto a predire che Follemente di Paolo Genovese sarebbe stato IL film di riferimento per il box office della settimana. Era solo una questione di volumi. E il volume è stato decisamente alto,…
Ho visto con interesse "A complete unknown", ma la visione mi ha lasciato alcuni inevitabili dubbi di fondo, che probabilmente potrò sciogliere soltanto rivedendolo. Il problema principale è la mia scarsa conoscenza del personaggio Bob Dylan, nonostante si tratti di uno dei più grandi e influenti cantautori del 900; il film di Mangold è un biopic di fattura classica,…
Come da previsioni Captain America: Brave New World si accaparra il primo posto ma pare un po' meno brillante rispetto ai precedenti capitoli. Sul risultato di tutto il fine settimana pesa la presenza ingombrante di…
Il biopic musicale è probabilmente uno dei filoni cinematografici più sfruttati da Hollywood negli ultimi anni. Per James Mangold, che tra i suoi lavori annovera Cop Land, Ragazze interrotte, il remake di Quel treno per Yuma, Logan: The Wolverine e il quinto capitolo di Indiana Jones, è giunto il momento di presentare il suo. Il cantante…
Mangold si rituffa nei Sixties americani ancora una volta con uno dei suoi protagonisti più influenti e allo stesso tempo paradossalmente poco approfonditi dal grande pubblico. Poco approfonditi perché il personaggio è 'pop' ma quanti hanno ascoltato (almeno...) Highway 61 Rivisited o Blonde on Blonde? Molti conoscono le singole canzoni o la famigerata 'svolta elettrica'…
Il 2 marzo 2025 verranno assegnati i premi Oscar, i più ambiti in assoluto nonché il culmine della lunga stagione dei premi, che parte da molto lontano (con Cannes e poi Venezia), con i Golden globe che…
A Complete Unknown è l’ultimo film di James Mangold, scritto dallo stesso regista in copia con Jay Cocks partendo da un libro di dieci anni fa, Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica di Elijah Wald, ed è un film biografico molto classico, girato con tutte le convenzioni hollywoodiane per raccontare la vita di un personaggio che non rispettava praticamente nessuna…
L'ultimo film di James Mangold esplora la figura di Bob Dylan dal suo debutto nella scena folk del Greenwich Village nel 1961 fino alla sua elettrizzante esibizione al Newport Folk Festival del 1965. A Complete Unknown è un'opera appassionante che ritrae Dylan come il figlio auto-mitologico di una città mineraria del Minnesota, il quale rivoluzionò il mondo della musica folk…
Dopo essere stato relegato al terzo posto per quasi tutta la settimana, 10 giorni con i suoi di Alessandro Genovesi si riprende la testa della classifica andando ad incontrare le esigenze di un pubblico che, nel fine…
Non ci riesce Babygirl, il film che aveva più schermi a disposizione tra quelli in uscita giovedì scorso, a strappare una posizione sul podio. Non ha sfondato, infatti,ma per sapere se ha ancora delle…
Il ventenne Bob Dylan arriva a New York nel 1961 per incontrare il suo idolo, il musicista folk Woodie Guthrie , ricoverato in ospedale ed assistito da Pete Seeger, che diventerà mentore dell'aspirante cantautore, che si afferma dapprima nella scena newyorkese e poi giunge a vasta fama con la pubblicazione dei primi dischi. Bob è allora fidanzato con la sua…
Giudicare un biopic non è sempre facile. Può esserlo quando l'intento è puramente celebrativo (esempio, Bohemian Rhapsody) perché in questo caso si deve giudicare solo regia e interpreti, ma quando il soggetto è stato scelto per suscitare riflessioni e magari impartire qualche lezione, le cose si complicano un po'. La sceneggiatura diventa la cosa più…
È il 1961 quando un perfetto sconosciuto, ventenne del Minnesota, arriva a New York per incontrare il suo mito, Woody Guthrie (McNairy), degente in un letto di un ospedale psichiatrico e assistito amorevolmente dall'amico Pete Seeger (Norton), esponente di punta della musica folk a stelle e strisce. Sarà proprio quest'ultimo il mentore decisivo per quel ragazzo che, di lì a…
Negli ultimi anni, i biopic musicali stanno spopolando. Tra grandi successi (Bohemian Rhapsody) e dolorosi flop (Better man), racconti intimi (Control) e altri che puntano molto sull’energia (Rocketman), tra titoli che si prendono la briga di coprire una vita intera e altri che invece scelgono di concentrare i loro sforzi su pochi ed esplicativi frangenti, con autori che fanno sentire la…
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Commenti (11) vedi tutti
Da Dilanyano convinto sarei propenso ad essere buono con "A Complete Unknown", fosse solo per le canzoni emozionanti eseguite da uno Chalamet ben calato nei panni di Bob Dylan. Ma da cinefilo altrettanto convinto non posso negare che il film investe troppo sugli amori contrastati dell'uomo per restituirci per bene la complessa umoralità del poeta.
commento di Peppe ComuneTante canzoni, intervallate da molti sbadigli.
commento di gruvierazNon mi piace Chalamet, lo ritengo un attore sopravvalutato, e il film non mi ha entusiasmato, ma è molto ben diretto. Bravo Edward Norton. Tra i molti, forse troppi, brani, spicca l'immortale e sempre emozionante "Blowin in the wind". 3 stelle e mezzo
commento di xale78xNon avevo voglia di guardarlo e invece mi è piaciuto... potenza delle aspettative, e viceversa. Buono Chalamet.
commento di musilloGli sguardi complici fra Bob e Joan valgono un film intero VOTO 7 EVOCATIVO
leggi la recensione completa di luca826Stupendo
commento di DelfinoDelfinoTra un numero musicale e l'altro ci si annoia alla grande in un piatto biopic che sembra costruito solo per permettere a Timothée Chalamet un'ottima interpretazione mimetica di Dylan, ma in 2 h 21' non ci racconta nulla di interessante della personalità del cantante né della sua visione del mondo e della vita.
leggi la recensione completa di port crosRitratto di un famoso sconosciuto
leggi la recensione completa di VinceBondMangold, consapevole che riassumere un artista complesso e sfuggente come Bob Dylan è cosa impossibile, usa gli espedienti tecnico-stilistici del cinema (e oltre 40 canzoni del periodo 1961-’65), per restituirne almeno e soprattutto la grandezza musicale, a “scapito” delle vicende personali e collettive. Cast ottimo, ma script un po’ sfilacciato.
commento di Antonio_MontefalconeNon si approfondisce l’aspetto psicologico dell’uomo Dylan. E nemmeno si sente l’anima di quegli anni. Il film procede ad inerzia tra canzoni e vicende sentimentali dal fiato corto. Certamente bravo e in parte Chalamet compreso il cast. Ma il film non coinvolge anche se si fa vedere!
commento di BrunoarceriPiù che un film un concerto perenne. Molto agiografico. Nessuna profondità psicologica sul personaggio o aspetti, curiosità della sua vita. Anche privata. Solo molte, molte canzoni che trattandosi di un film non bastano. In short, A Complet Unknown Almeno il titolo è azzeccato.
leggi la recensione completa di gaiart