Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Dispiace un po' mostrare riserve su un'opera di Lang. Ma tant'è. Forse avranno influito alcuni problemi che il regista ebbe con lo sceneggiatore Seton I. Miller o il non essere stato lasciato completamente libero di apportare alcune importanti modifiche come avrebbe desiderato, fatto sta che il film in questione rimane il fanalino di coda delle opere del grande autore austriaco. E il problema principale, a mio avviso, è da imputare proprio ad una sceneggiatura piuttosto fiacca e non proprio all'altezza. Anche le caratterizzazioni del protagonista, e di altri personaggi di contorno, così come i dialoghi e lo sviluppo di alcune dinamiche all'Interno del racconto, forse, avrebbero meritato una cura e un' attenzione maggiori.
Tralascio, per non infierire, di commentare il finale perché è pur sempre l'opera di un grandissimo autore e una certa riverènza è dovuta.
A salvare il film rimangono alcune suggestive sequenze che qua e là illuminano lo schermo, regalando grandi momenti di cinema: mi vengono in mente la seduta spiritica, con quegli splendidi primi piani 'immersi' nel buio, l'inseguimento sotto le bombe tra Milland e il cieco o l'attimo in cui si usano un paio di forbici per comporre un numero di telefono.
Alla fine qualcosa di memorabile nel cinema di Fritz Lang si trova sempre.
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