Regia di Ron Clements, John Musker vedi scheda film
Sedotta ancora una volta da Robert Louis Stevenson e dal suo romanzo “L’isola del tesoro”, la Disney sembra aver trovato la miscela giusta per un filone avventuroso a cartoni animati. La ridondanza e la complessità di “Atlantis” lasciano il posto alla fluidità e alla straordinaria visionarietà de ”Il pianeta del tesoro“, che poco a poco trasporta lo spettatore in un mondo affascinante dove il futuro si mescola a un décor tipicamente settecentesco. Come nel romanzo, Jim Hawkins è il protagonista, ma in questa versione vive sul pianeta Montressor con la madre che gestisce una locanda. Jim è un po’ scavezzacollo e soffre per l’abbandono del padre ma è anche un ragazzo generoso e coraggioso che un giorno, per salvare uno sconosciuto ferito a morte, rischia la vita. Prima di morire, l’uomo gli consegna una mappa olografica del tesoro del pirata Flint, ma gli sgherri di John Silver che erano sulle sue tracce, piombano nella locanda. Il giovane Jim sfugge loro e si avventura nello spazio alla ricerca del tesoro a bordo della RLS Legacy, sulla quale s’imbarcano in incognito anche John Silver e la sua banda e inizia così una caccia mozzafiato. L’avventura resta sempre uno dei cardini della storia, ma tra il pirata (raffigurato come un cyborg) e Jim cresce forte il rapporto padre/figlio che velocemente ruba la scena a tutto il resto. Curioso il cast, nel quale spiccano Morph, un essere mutante che fa le veci del pappagallo stevensoniano e B.E.N., uno stravagante robot che ricorda quelli di “Guerre stellari”.
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