Regia di Aurelio Grimaldi vedi scheda film
Un film di Aurelio Grimaldi, liberamente tratto da un libro di Aurelio Grimaldi; praticamente una dichiarazione d'amore. E come per un feticcio, Grimaldi ha nei confronti di Pasolini un atteggiamento di reverente e devota accortezza. Mostra le sue miserie umane, perché di miserie si tratta, ma lo fa rivestendole di poesia, di comprensione e di discrezione. E' giusto che un personaggio così fosse allontanato da ragazzini delle scuole medie, hai voglia di giustificare il tutto con un richiamo alla civiltà greca, ritrovo e conforto di chi cerca aiuto contro certi giudizi morali, ma Grimaldi mostra comprensione e la suggerisce allo spettatore che ubbidiente la offrirà. Quella di Pasolini è una debolezza che nessuna società può e deve accettare perché l'oggetto del suo "amore" sono dei minori ma Grimaldi riempie questa crepa, lo fa attraverso un abbacinante bianco e nero, silenzi, riflessioni ed uno strepitoso Paglia. Il suo sguardo indugia su alcuni sprazzi della vita di Pier Paolo Pasolini, ignora l'esperienza registica offrendone solo un lieve accenno nel finale, non tocca la morte che eppur fece tanto clamore e si sofferma solo su un Pasolini uomo, debole in una società che non lo accetta. Evocativa e decisiva la colonna sonora che apre e chiude tutto con la splendida voce di Neil Sedaka che propone la sua cover "La terza luna". Un film che incuriosisce e stimola a conoscere uno dei personaggi più controversi ed interessanti della cultura italiana, ben girato, ben recitato e comunque consigliato. Voto: 7/7,5.
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